Spezziamo una lancia a favore della famiglia: tra i visitatori di Friulidoc c'era mio fratello Emanuele, venuto a festeggiare l'avvenuta discussione della tesi in ingegneria industriale. Così non ha potuto sottrarsi, oltre che alle congratulazioni, al fatto di offrire una birra: e dato che stavamo passando da Piazza Duomo la scelta non è potuta che cadere sulla birra di Sauris, o Zahre che dir si voglia. La mia preferita è indubbiamente l'affumicata, una rossa che - come dice il nome stesso - mi ha sempre colpita per le note di malto affumicato davvero notevoli. Certo è piuttosto impegnativa, non tanto per il grado alcolico (e che saranno mai 6 gradi), quanto per il gusto molto deciso. Enrico e Emanuele hanno invece preferito la Canapa, una pils che - nonostante sia appunto una pils - nemmeno io disdegno: aromatizzata ai fiori di canapa campagnola, anche chi magari non ne rimane conquistato è comunque costretto a riconoscerne l'unicità.
Generalmente la Zahre va abbinata al prosciutto o allo speck di omonima provenienza; questa volta però, date le numerose bancarelle dei caseifici della Carnia e del Pordenonese presenti lì attorno, abbiamo optato per i formaggi. Tra quelli che ho provato, erano in due a contendersi la palma del vincitore. Il primo è l'azienda agricola Capramica di Pinzano al Tagliamento, che, come dice il nome stesso, produce formaggi di capra: oltre a madre e figlia simpaticissime, lo stand vantava una serie di ricotte affumicate, formaggi spalmabili aromatizzati ed altre amenità, che ci hanno davvero messi in difficoltà nello scegliere il regalo per nostra madre. La scelta è alla fine caduta sul Frant, un tipico formaggio friulano al pepe, generalmente prodotto con latte vaccino e qui proposto - appunto - nella versione caprina: è bastato un assaggio a farci decidere non solo che questo era la scelta migliore, ma anche che, dato che era disponibile soltanto in forme da un kg, il regalo in questione conterà anche per il suo compleanno il prossimo novembre (mamma, lo so che stai leggendo, sei avvisata).
Il secondo è il caseificio Bontà dei Pascoli di Enemonzo, che produce e vende direttamente in Alta Carnia. Il ragazzo al banco mi ha magnificato il formaggio di latte crudo, ma personalmente ho preferito di gran lunga le caciottine: degli autentici gioiellini all'uvetta, alle noci, alle erbe o al peperoncino (occhio al piccante) davvero indimenticabili. La lunga fila allo stand testimoniava che non ero l'unica a pensarla così, dato che ho dovuto farmi largo praticamente a gomitate.
Tradizionalmente al formaggio va abbinata la polenta, che in effetti era presente in forze in tutte le sue varietà. A meritare una nota a parte è senz'altro la Blave di Mortean, il mais di Mortegliano: una produzione celebre in tutto il Friuli, ora valorizzata da una cooperativa nata allo scopo. Dai crostini di mais - altro che nachos, questi sono di tutt'altro calibro - spalmati con una ricotta spumosissima e composta alla cannella, alla polenta gialla con sopra la classica fettina di Montasio caldo, ce n'era per conquistare anche una tiepida estimatrice della polenta come me.
Dato che ormai era ora di pranzo, e lo stomaco dei miei due uomini iniziava a brontolare, ci siamo diretti verso lo stand della Sagra dell'Oca di Morsano: ma questa, come dicevano nei cartoni animati nel presentare la puntata successiva, è un'altra storia...
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