Sempre per rimanere in Veneto, ma cambiando provincia, il passo successivo è stato il Birrificio Estense di - come dice il nome stesso - Este, in provincia di Padova. Un'attività, ci ha raccontato il buon birraio Nicola, che affonda le sue radici ancora nella passione del bisnonno Guido per malto e luppolo, e che è ricomparsa nell'albero genealogico con lui una decina d'anni fa quando ha iniziato i suoi primi esperimenti a livello - diciamo così - domestico.
L'Estense produce soltanto birre crude, ed è proprio a questo dettaglio che Nicola tiene particolarmente: "La pastorizzazione e la filtrazione uccidono gli aromi" è la sua massima, ripetuta più volte come un mantra durante la lunga e piacevole chiacchierata che ci siamo fatti. Effettivamente c'è di che dargli ragione, perché non solo nel caso dell'Estense, ma anche di altri birrifici che sono della stessa opinione, aromi e sapori ne guadagnano.
Il parco birre del buon Nicola è discretamente numeroso per un birrificio di queste dimensioni, essendo a quota sette: la pils Don Pablo, la bionda Calle de San Miguel, la weizen Weisse, la dunkel in stile tedesco Munich B.E., la rossa doppio malto Red Ale B.E., la rossa in stile belga De Bloem, e la birra di Natale Saint Nicolaus. Ovviamente quest'ultima è disponibile solo in stagione, ma con Nicola non ci siamo comunque fatti mancare una dotta dissertazione sulla bontà delle birre natalizie, dalla Bouche de Noel alla Mère Noel: insomma, non c'è che da aspettare poco più che un paio di mesi.
Per quanto la Munich si sia classificata terza al concorso nazionale di Unionbirrai di quest'anno, tendenzialmente le tedesche non sono nelle mie corde (e non sto parlando delle compatriote della Merkel): per cui, esclusa per ragioni di grado - ben 7 - quella che sicuramente avrebbe incontrato al meglio i miei gusti, la De Bloem, al posto successivo nella lista c'era la Red Ale, dato che nemmeno lo stile inglese mi dispiace.
In effetti sono d'accordo con i "fiori di luppolo particolarmente profumati" di cui parla la descrizione: l'aroma è decisamente intenso rispetto alle altre birre di questo tipo, anche se non lo definirei "floreale" dato che nella mia mente inesperta la concezione di "fiore" non comprende quella di luppolo. Insomma: sa di luppolo e punto, ritengo sia sufficientemente chiaro. In quanto al gusto non lo definirei "unico", nel senso che di fatto non è dissimile da quello di altre "sorelle" di questa birra; ma semplicemente "buono", nel senso che affina al meglio quello che è appunto il gusto classico di molte anglosassoni: in termini informatici, potremmo dire che ne fa l'upgrade. C'è da dire poi che per essere una rossa è estremamente beverina, e gli oltre cinque gradi scendono senza nemmeno sentirli, complice la luppolatura forte. Anche in questo caso, quindi, occhio all'etilometro.
Anche l'Estense vende in primo luogo presso il suo spaccio di Montagnana, in provincia di Padova, dove ha sede anche il laboratorio; inoltre distribuisce in alcuni locali in Veneto ed Emilia Romagna. Chissà, se capiteremo da quelle parti, indubbiamente varrà la pena fare un giro...
Nessun commento:
Posta un commento