Dopo essere stata qualche mese fa a visitare il birrificio The Lure (chi se lo fosse perso clicchi sul nome) sono tornata in quel di Fogliano per visitare anche il brewpub, appena aperto da Lorenzo. Un pub che segue la stessa filosofia del birrificio, ossia di utilizzare quanto più possibile ciò che i terreni dell'azienda agricola offrono: dall'orzo per la birra, al frumento per il pane (cotto in forno a legna), al luppolo sia per la birra che per i grissini. L'occasione era peraltro interessante, ossia il debutto alla spina della nuova saison alla zucca Smashed Pumpkin (in onore degli Smashing Pumpins - come avevo già spiegato, ognuna delle birre di Lorenzo è un tributo musicale): 25 kg di zucca mantovana cotta al forno (se avete occasione fatevi raccontare l'epopea di che cosa significhi farlo nel forno di casa...) per una cotta di 200 litri, cannella, zenzero in polvere e noce moscata.
Il pub è fresco di inaugurazione, e arredato con gusto: colori caldi, materiale riciclato in maniera originale (tipo le bottiglie sui lampadari), predomimanza del legno, e una cinquantina di posti a sedere (lo so, non c'entra con quanto stavo dicendo, ma è un altro dettaglio da dare). Il menù è molto semplice, ma curato: oltre alle birre di The Lure (di cui una a pompa, la Bird) sono disponibili una decina di panini gourmet (tutti con pane della casa e prodotti tipici del territorio, dal Montasio al prosciutto cotto a legna con i cren) e altri snack rigorosamente non fritti (come le patate al forno con grana e paprika). Per ciascuno è consigliata in abbinamento una delle birre: a dire il vero io ho fatto il contrario, perché volendo assaggiare la birra alla zucca sono andata d'ufficio su quello che aveva come abbinamento consigliato la Smashed Pumpkin - pane integrale con crema di zucca, ricotta affumicata e speck.
Come snack ci sono stati offerti i grissini con il luppolo Golding coltivato da Lorenzo: per amanti dell'amaro, ma comunque equilibrati nell'insieme. In quanto alla Smashed Pumpkin, Lorenzo mi aveva parlato a lungo della sua volontà di non ottenere una birra troppo dolce, e di come avesse fatto lavorare il lievito ad una temperatura tale da mettere in evidenza piuttosto la parte speziata: e in effetti, portandola al naso, la si direbbe una saison ben profumata punto e basta (senza zucca), con in più la cannella e la noce moscata in risalto, ma senza sovrastare il bouquet tipico dello stile. La zucca arriva dopo, con un sapore ben pieno, una volta fatto il sorso; senza però persistere in alcun modo, perché la speziatura unita ad un amaro ben secco arriva a chiudere senza compromessi sul dolce. Resta, come ricordo al palato, solo la speziatura, e in particolare la cannella. Ho trovato che lo "sposalizio" fosse ottimo soprattutto con la ricotta affumicata, che personalmente apprezzo molto come condimento sui piatti di zucca e speziati (zuppe, pasta e gnocchi in primo luogo). L'intento dichiarato di Lorenzo di fare una birra equilibrata e non stucchevole, dunque, pare riuscito.
Ultima nota per la Bird spillata a pompa (e con maestria, devo dire): sotto alla magistrale "cremina da cappuccino", che ho addentato con voluttà, ho trovato una birra molto più rotonda ed equilibrata di quanto la ricordassi (complice anche la minore carbonatazione), in cui la componente torbata si amalgamava meglio alla rosa di aromi e profumi legati alla tostatura. Una di quelle birre che potrebbe essere portata ad esempio calzante ed emblematico di come il metodo di spillatura faccia la differenza.
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