mercoledì 2 ottobre 2013

Luppolo e tabacco, parte seconda

Alcuni di voi ricorderanno forse il mio post Luppolo e tabacco, pubblicato lo scorso luglio; e il buon fummelier - non sto a rispiegarvi cos'è, leggetevi il post precedente, è per questo che esistono i link...- Marco Prato, del Club del Toscano, è tornato in brasserie per una replica della riuscitissima degustazione "Birra e sigari" di cui sopra. Questa volta, peraltro, sono arrivata preparata: sapevo tutto sul fumo lento, sul tabacco puro e su quello aromatizzato, sugli abbinamenti per similitudine e quelli per contrasto. Insomma, avevo studiato.

Questa volta quindi per prima cosa sono andata a farmi dire che sigari aveva portato, dato che sarei stata in grado di capire di che cosa stava parlando: in quanto al tabacco puro c'era l'Antico - il più amaro -, l'Extra vecchio e il Modigliani - il più leggero; mentre tra gli aromatizzati c'era quello al caffè, alla vaniglia, al cioccolato fondente, alla grappa e all'anice. Fossero state caramelle, non ci avrei pensato due volte. Ovviamente il tutto era accompagnato dai già apprezzatissimi crostini al formaggio spalmabile e sigaro grattugiato, una vera chicca.

La scoperta della serata è stata però la ruota organolettica, che Marco mi ha gentilmente illustrato e regalato: due dischi concentrici fissati con un fermacampione, che riportano sull'uno i tipi di sigaro, e sull'altro gli abbinamenti possibili. Facendoli ruotare, si ottengono le combinazioni suggerite: l'Antico, ad esempio, va accompagnato al vino rosso e ai distillati; quello alla vaniglia sta bene col liquore e con il caffè; e l'extra vecchio con i vini e i distillati.


In quanto ad accompagnare la birra, la ruota non la dà mai come "abbinamento ottimale"; la annovera però tra gli "abbinamenti da provare" con il Garibaldi - leggermente dolce -, l'Extra vecchio, il Classico, il Modigliani, quello all'anice e al caffè. Personalmente, insieme a certe stout, non avrei escluso nemmeno quello al cioccolato fondente; ma gli esperti sono loro, quindi non metto bocca - letteralmente.

In quanto a birre però l'auctoritas è Matilde, così siamo andati a chiedere a lei che cosa avrebbe abbinato ad un sigaro: e la sua scelta è caduta con decisione sulla Smoked Porter - la brassano diversi birrifici, ma la Brasserie tiene quella del Birrificio del Ducato - che ha sentori, appunto, di braci e di fumo. "A te però, tesoro, darei una Pannepot" ha concluso, cambiando le carte in tavola dato che comunque non avrei fumato. Dato che Matilde conosce i miei gusti, mi sono fidata: e in effetti mi sono brillati gli occhi quando mi sono vista mettere davanti un gioiellino di Belgian Strong Ale, direttamente dalle Fiandre. Nella descrizione era incluso praticamente qualsiasi tipo di aroma, dalle spezie, al caffè, al caramello: ce n'era abbastanza per cercare di non pensare al fatto che fa 10 gradi e berla lo stesso. In effetti, la girandola sia di aromi che di sapori che sprigiona è così varia da disorientare: se all'olfatto prevale il tostato del caffè, al gusto si fanno sentire più pienamente le spezie, mentre il retrogusto inizialmente liquoroso poi vira sul dolce del malto. Insomma, una birra unica ma assai impegnativa, da bere a piccoli sorsi e senza sete - perché è tutt'altro che dissetante, avendo un gusto così corposo.

In tutto questo mi spiace solo per il buon Marco, che nonostante il suo impegno e la sua verve - che fa sì che riesca a coinvolgere in queste serate anche i più convinti avversari del fumo - non è riuscito a farmi provare nemmeno un sigaro: però, lo giuro, io ci ho messo la massima buona volontà per capire gli abbinamenti...




1 commento:

  1. Sono io a ringraziare le persone che partecipano; senza di esse non ci sarebbero queste belle serate. E non è detto che un non fumaotre non possa essere interessato ed appassionarsi a quanto ruota attorno al mondo del tabacco e del fumo lento. Essendo i primi - noi appassionati e fumatori lenti - a sostenere che il sigaro debba essere un ritaglio di piacere da dedicare a se stessi quando si vuole e soprattutto SE si vuole, incontrare anche non fumatori che però hanno una mentalità aperta a conoscere e comprendere il nostro mondo, senza estremistmi o chiusure a prescindere, non può che farmi e farci piacere.

    Il Fummelier

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