Come dicevamo, si trattava ormai di superare l'ultimo scoglio: in questo caso il birrificio Campagnolo di Muggia, in provincia di Trieste. Come nel caso del Baracca Beer un microbirrificio gestito da due fratelli, Angelo e Michele Campagnolo, che ci hanno accolti al banco; con un po' più di esperienza però, in questo caso, dato che i due brassano dal 2007.
I fratelli Campagnolo, a dire il vero, erano un po' meno loquaci degli altri birrai presenti; così abbiamo deciso di lasciar parlare le loro birre che, a testimoniare il legame con la terra d'origine, prendono tutte il nome dal celebre vento che soffia su Trieste. C'è la Bora Ciara, una weizen ad altra fermentazione; la Bora Scura, una rossa Monaco; e il Borin, una pils che dopo una prima lievitazione a bassa fermentazione nei tini passa in bottiglia per una seconda lievitazione ad alta fermentazione. A queste si aggiungono altre birre speciali a seconda della stagione, e dato il periodo sarà da tener d'occhio il Capriccio di Bacco, una chiara doppio malto con aggiunta di mosto d'uva in uscita proprio in questi giorni.
Ho avuto modo di provare la Bora Ciara, che mi sembrava la più interessante in base alla descrizione che me ne avevano fatto i birrai: non filtrata e non pastorizzata - come tutte le Campagnolo -, rifermentata in bottiglia, e prodotta con acqua di Trieste non trattata. Devo ammettere che forse non ho fatto la scelta giusta, o forse non sono in grado di apprezzare a pieno le weizen; fatto sta che, per quanto sia comunque una signora weizen che non ha nulla a che vedere con quelle comprate al supermercato o bevute in un qualsiasi bar - soprattutto in termini di aroma -, non mi ha "colpita", nel senso che non vi ho trovato quell'unicità che invece ho sentito nella maggior parte delle birre di quella sera. Per carità, magari in futuro avrò occasione di assaggiarne una delle altre e rimarrò strabiliata, anche perché i numeri per fare buona birra i Campagnolo ce li hanno tutti; spero solo non me ne vogliano se dico che la Bora Ciara non mi ha lasciata a bocca aperta, per quanto indubbiamente soddisfatta.
Bene, il nostro lungo pellegrinaggio a Fiume giunge qui al termine: ci si rivede su questi schermi, per il resoconto di un altro evento di tutto spessore...
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