lunedì 7 ottobre 2013

Gusti di frontiera, parte quarta: di qua e di là del confine

Come dicevo, nella piazza davanti alla chiesa - da cui mi avevano cacciata, nonostantre la pioggia, perché stavano chiudendo.....neanche lì mi vogliono più - c'erano una serie di stand, perlopiù di prodotti caseari. Soffermarsi sulla girandola di caprini e canestrati di qualunque aromatizzazione, dall'alloro ai funghi porcini, provenienti da qualsiasi zona d'Italia, sarebbe lungo; a colpirmi è stata però soprattutto la ricotta dell'azienda agrituristica pri Lovrcu di Tolmin - da noi conosciuta come Tolmino -, in Slovenia.

Scordatevi lo stereotipo del vecchio agricoltore o del vecchio casaro: almeno quelli al gazebo avranno avuto tutti sui trent'anni, ed esibivano una serie di formaggi, tra cui spiccavano appunto le ricotte l'una più fresca e l'altra più stagionata. Se pensavate di sapete cos'è la ricotta fresca, ricredetevi: questa è davvero di una cremosità particolare, e per quanto sia più acida di quelle consuete, è proprio questo acidulo a darle un tocco particolare. Per quanto non abbia trovato gli altri formaggi della loro produzione altrettanto spettacolari, dunque, onore al merito e dedichiamo un paragrafo del blog a questa ricotta.

In manifestazioni come queste, basta spostarsi di una via per attraversare il confine: e così, dopo una deviazione in quel di Bruxelles per dare uno sguardo alle bancarelle dei cioccolatini belgi che mi hanno ricordato i tempi felici, ad attirare la mia attenzione è stato lo stand del Liquorificio Italia di Trieste. Non tanto perché c'erano esposte grappe e liquori in crema per davvero tutti i gusti - dalla pesca, all'anice, al cioccolato; ma soprattutto perché in alcune di queste bottiglie fluttuavano, rimanendo in sospensione, delle scagliette di cocco e dei semini di anice.

Incuriosita, mi sono fatta spiegare dalla ragazza al banco quale fosse il segreto: da che mondo è mondo, l'aromatizzazione sta sul fondo - e perdonate la rima. La risposta si chiama pectina, l'addensante comunemente usato anche per le marmellate: in questo modo la soluzione alcolica diventa viscosa, e ciò che vi viene immerso - in questo caso cocco, ribes e anice, i tre gusti disponibili in questa linea - rimane sospeso creando una sorta di "disegno" all'interno della bottiglia davvero curioso a vedersi. Insomma, un'ottima trovata commerciale, che forse lascerà perplessi i puristi, ma sicuramente avrà convinto più di qualcuno a comprare una bottiglia.

Del resto, è pure buona: la ragazza mi ha gentilmente fatto assaggiare il liquore al cocco, e devo dire che le scagliette in sospensione lo rendono davvero particolare anche al gusto. Buone anche le creme - la giovane ha insistito per farmene provare almeno una, nella fattispecie quella al pistacchio - anche se non le ho trovate altrettanto notevoli.

Ormai si stava facendo tardi, per cui ho dovuto affrettare il passo: mi aspettava l'ultima via, sempre con prodotti tipici italiani...

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