Scordatevi lo stereotipo del vecchio agricoltore o del vecchio casaro: almeno quelli al gazebo avranno avuto tutti sui trent'anni, ed esibivano una serie di formaggi, tra cui spiccavano appunto le ricotte l'una più fresca e l'altra più stagionata. Se pensavate di sapete cos'è la ricotta fresca, ricredetevi: questa è davvero di una cremosità particolare, e per quanto sia più acida di quelle consuete, è proprio questo acidulo a darle un tocco particolare. Per quanto non abbia trovato gli altri formaggi della loro produzione altrettanto spettacolari, dunque, onore al merito e dedichiamo un paragrafo del blog a questa ricotta.
In manifestazioni come queste, basta spostarsi di una via per attraversare il confine: e così, dopo una deviazione in quel di Bruxelles per dare uno sguardo alle bancarelle dei cioccolatini belgi che mi hanno ricordato i tempi felici, ad attirare la mia attenzione è stato lo stand del Liquorificio Italia di Trieste. Non tanto perché c'erano esposte grappe e liquori in crema per davvero tutti i gusti - dalla pesca, all'anice, al cioccolato; ma soprattutto perché in alcune di queste bottiglie fluttuavano, rimanendo in sospensione, delle scagliette di cocco e dei semini di anice.
Del resto, è pure buona: la ragazza mi ha gentilmente fatto assaggiare il liquore al cocco, e devo dire che le scagliette in sospensione lo rendono davvero particolare anche al gusto. Buone anche le creme - la giovane ha insistito per farmene provare almeno una, nella fattispecie quella al pistacchio - anche se non le ho trovate altrettanto notevoli.
Ormai si stava facendo tardi, per cui ho dovuto affrettare il passo: mi aspettava l'ultima via, sempre con prodotti tipici italiani...
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