Per proseguire la serie «non è vero che Udine culturalmente parlando è la morte civile», sabato scorso ho avuto il piacere incontrare l'amico cantautore Giacomo Lariccia, in Italia per un paio di date con il suo album
Colpo di sole. Mi permetto di spezzare una lancia - o meglio, un post - in suo favore, dato che davvero lo merita (tanto è vero che è arrivato in finale al Premio Tenco). L'ho conosciuto a Bruxelles, dove vive da quando si è trasferito in Belgio per studiare chitarra jazz; e ricordo ancora con piacere il primo incontro con lui in un bar di fronte a Bourse, quando l'avevo intervistato per
questo articolo di Città Nuova sui cervelli in fuga. Da allora è nata un'amicizia, così mi ha invitata ad ascoltarlo. Serata meteorologicamente pessima a dispetto del titolo dell'album, anche se, date le condizioni climatiche belghe, Giacomo ha assicurato di sentirsi a casa (e chi è stato da quelle parti sa bene di che cosa parlo).
Avevo già sentito dal vivo
Colpo di sole ad un suo concerto a Roma; per cui, dopo una buona mezz'ora passata a cercare inutilmente il locale - ben nascosto in fondo al parcheggio di un supermercato - stavo seriamente pensando di tornarmene a casa. Alla fine però devo dire che è valsa la pena di non desistere, e non solo perché mi è stato fatto omaggio del cd per ripagarmi della perseveranza (grazie Giacomo): ho potuto sentire in anteprima
Sempre avanti, la canzone che dà il titolo al suo nuovo album, in uscita nell'autunno del 2013.
Il testo mi ha ricordato
Povera Italia, della raccolta precedente: se in quel caso si parlava dell'Italia che aveva «sbandato» ed era «in ginocchio», ma che alla fine «ha il coraggio di rialzare la testa», è da lì che idealmente - e anche letteralmente, dato che riprende le stesse parole - riparte
Sempre avanti. Archiviati quindi i tanti piccoli e grandi difetti dell'Italia, visti con lo sguardo critico e disincantato di chi li osserva dall'estero, si passa ad una sorta di incoraggiamento a mettere a frutto le potenzialità che nel nostro Paese ancora ci sono: d'altronde, il titolo della canzone parla da sé. Melodia orecchiabile, che si presta a coinvolgere il pubblico - sulla scia di
Freddo, che, come ebbe a dire il buon Giacomo al concerto a Roma, «imparano anche i fiamminghi» -, ed esecuzione appassionata ne fanno indubbiamente un pezzo che fa presa sull'uditorio.
Altra cosa curiosa di Giacomo è che finanzia i suoi lavori con un sistema di
crowdfunding: il pubblico può cioè partecipare alla creazione del disco con una piccola quota, e poi il nome di chi ha contribuito compare nella lista dei produttori. Un sistema già utilizzato con successo per
Colpo di sole e ora riproposto per
Sempre avanti, proseguendo nell'idea di rendere chi ascolta "azionista" di un progetto che diventa in qualche modo condiviso. In più è partita anche l'iniziativa
Un concert chez moi: in soldoni, è possibile invitare Giacomo a casa per un concerto privato - ok, diciamo che porta i suoi concerti nelle case per far conoscere la sua musica...però fa un certo che dire di avere un concerto privato a casa propria.
Se vi siete incuriositi, dal
sito di Giacomo è scaricabile l'album
Colpo di sole, mentre sul sito di
Sempre avanti trovate tutte le informazioni sul nuovo album.