In questi giorni il caso dei marò è tornato a tenere banco, soprattutto dopo che è di fatto costato la poltrona di ministro degli esteri - per quanto ormai in scadenza - a Terzi di Sant'Agata; e peraltro siamo pure in buona compagnia, dato che una vicenda simile pare stia capitando a due marinai tedeschi.
Ammetto che la cosa non mi ha mai appassionata più di tanto, dato che non nutro un particolare interesse personale in materia; eppure non ho potuto fare a meno di sorridere quando sono capitata, navigando tra i meandri di YouTube, in una canzone di Vasco che non conoscevo: (Quello che ho da fare) Faccio il militare. In tempi non sospetti quali il 1979, il rocker di Zocca racconta di un militare che scrive a sua madre prima di tornare per Natale, e conclude dicendo «Non siamo mica gli americani/che loro possono sparare agli indiani/vacca gli indiani». Profetico, si direbbe. Ok, questi erano altri indiani, e chiaramente si impone cautela nello stabilire colpe e meriti su una questione ancora non del tutto chiarita; però è quantomeno curioso pensare come, più di trent'anni dopo, qualcuno potrebbe trovarsi ad usare - pur in senso diverso - le stesse parole. Tanto più che si impone qualche considerazione su come qualcuno - magari appunto gli americani, vedi il caso Calipari - possa permettersi di sparare più o meno impunemente.
Per fugare ogni dubbio sul fatto che io ce l'abbia con gli indiani, comunque, preciso per correttezza che si tratta di «una canzone ironica nei confronti del servizio militare - cito Wikipedia -, che l'autore aveva terminato pochi mesi prima, riformato per abuso di psicofarmaci». Insomma, proprio tutta un'altra storia.
Nessun commento:
Posta un commento