sabato 5 marzo 2016

Opperbacco, c'è la numero uno

Qualche giorno fa sono stata a visitare la Brasserie in versione rinnovata. Oltre alla nuove spine, ai nuovi lampadari (sapientemente ricavati da Norberto da vecchie bottiglie) e alla nuova lavagna per le birre a rotazione, ci sono anche diversi nuovi ingressi nel parco birre: e tra quelli degne di nota ci sono le creazioni del birrificio Opperbacco di Notaresco (Teramo), di cui già avevo avuto modo di assaggiare la Deep Underground e la Overdose (quest'ultima in collaborazione con Foglie d'Erba e Dada). Stavolta Matilde ha tirato fuori dal cappello la Numero Uno, che già dalla descrizione fa presagire cose mirabolanti: "Birra cotta passata in barrique ispirata al vino cotto: vengono impiegati solo malti chiari che caramelizzano con 6 ore di bollitura alla fine della quale il mosto sarà ridotto della metà. In tale fase vengono aggiunte delle mele cotogne. Al termine della fermentazione la birra viene fatta maturare per un anno in barrique precedentemente utilizzate per affinare i migliori vini Montepulciano d’Abruzzo".

Già il colore ricorda quello di alcuni vini rossi; e l'aroma, tanto più se si ha la pazienza di aspettare che si scaldi, esalta le note di frutta sotto spirito - io ho sentito l'albicocca più che la mela cotogna -, quasi di brandy ancor più che di vino, e senza particolari sentori tanninici dati dal barrique. In bocca è calda - complici gli undici gradi - e molto dolce, pur senza superare la sottile linea rossa dell'eccesso; una dolcezza e un calore che persistono a lungo, con un finale in cui ho colto delle note di uvetta. Una birra senz'altro "impegnativa", ma assai soddisfacente per chi ama questi generi e può trovarvi un'interpretazione originale delle birre barricate - non aspettatevi un barley wine alla scozzese insomma, i toni fruttati dati dal vino la rendono assai diversa. Senz'altro, a conti fatti, una delle novità più rilevanti del "nuovo corso" della Brasserie.

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