venerdì 8 gennaio 2016

Il mais cinquantino e la Birra di Naon

Lo scorso anno al Cucinare in Fiera a Pordenone avevo avuto modo di conoscere la locale Birra di Naon, beer firm di cui avevo parlato in questo post; all'epoca avevo assaggiato la lager chiara e la ale ambrata, mentre era ancora in fase di elaborazione la blonde ale in stile belga al mais cinquantino. Ho quindi colmato questa lacuna dopo aver fatto visita a titolare, Paolo Costalonga, che mi ha tra le altre cose mostrato l'ingegnosa macina che utilizza per il mais di questa particolare qualità - una vera e propria riscoperta di una varietà un tempo coltivata e poi dimenticata, che diverse realtà stanno portando avanti in regione.

All'aroma il mais è percepibile, pur in maniera molto delicata; man mano che la birra si scalda compare poi un lieve profumo di miele sui toni del millefiori, mentre è praticamente assente il luppolo. Il corpo è decisamente scarico per una blonde ale, complice anche la gradazione alcolica contenuta per una birra del genere - 5 gradi -; il finale è molto evanescente, con una lieve punta tra l'acidulo e il dolce del cereale, ed un'ancor più lieve nota erbacea del luppolo, che a me ha quasi ricordato il fieno (no, non l'ho mai mangiato il fieno, ma a giudicare dall'odore dev'essre così).

Nel complesso l'ho trovata una birra semplice e delicata - anche il mais è discreto e ben dosato -, che - fatta eccezione per la luppolatura che caratterizza le lager chiare sia di scuola tedesca che quelle di scuola ceca - probabilmente viene più incontro ai gusti di chi preferisce i tratti meno robusti di questi stili piuttosto che a chi ama quelli più forti delle blonde ale belghe.

Da ultimo, una curiosità: tutte e tre le birre di Naon sono provviste di collarino in cartoncino, in cui, oltre alla descrizione della birra, c'è una breve storia di fantastici cavalieri medievali che abitavano la zona. Storie che, manco a dirlo, hanno a che fare con la birra, tanto che quella riportata sul collarino della blonde ale si conclude con una bevuta di birra al mais cinquantino. Tra arte brassicola e arte narrativa, insomma, il nesso si può trovare.

Nessun commento:

Posta un commento