martedì 6 ottobre 2015

Gusti di Frontiera, capitolo secondo: vecchie conoscenze, nuove birre

A Gusti di Frontiera non poteva naturalmente mancare lo stand dell'Associazione Birrai Artigiani Fvg, che come a Friulidoc presentava otto birrifici ciascuno con due birre alla spina: tra questi Antica Contea e Birrificio Campestre, dei quali ho avuto occasione di assaggiare due birre mai provate in precedenza.

Per quanto riguarda Antica Contea, Costantino mi ha spillato la loro ultima nata, la Gorzer: una birra dal colore ramato e "ibrida", con un lievito da Kolsch fatto lavorare a 16 gradi - ossia ad una temperatura leggermente più bassa di quella normalmente utilizzata per le alte fermentazioni -, così che il lievito lasciasse una peculiarità al sapore nel risultato finale. L'aroma è pungente, tra l'agrumato e l'acidulo, e al corpo abbastanza esile - complice anche la gradazione alcolica bassa, 5 gradi - e tendente al cereale fa da contrappunto l'acido persistente dato dal lievito. Personalmente non mi è dipiaciuto, ma Costantino ha tenuto a sottolineare la volontà di migliorarla cambiando lievito, perché il risultato finale era divrso da quello che volevano ottenere; riconosco che si tratta di una birra piuttosto "spigolosa", diciamo così, ma che probabilmente non dispiace a chi già si è avvicinato ai toni acidi tipici di ben altri generi.

Del Birrificio Campestre ho invece provato la Sore Sere, un'ambrata dagli aromi caramellati che rivelano anche le sfumature date dai malti tostati - che ritornano però soprattutto in chiusura, lasciando anche una breve persistenza. Il corpo risulta assai meno robusto di quanto ci si aspetterebbe da una birra di questo genere, pur rimanendo rotondo ed armonioso; e infatti, come mi ha raccontato il birraio Giulio, nel brassarla ha preso ispirazione da un birrificio di Norimberga, che pur facendo alte fermentazioni - contrariamente alla maggior parte delle birre tedesche - rimane comunque di tradizione germanica, prediligendo birre dai toni non eccessivamente forti al palato. Personalmente avrei gradito maggior vigore, come da scuola di pensiero belga per quanto riguarda le ambrate, ma si tratta appunto di un'osservazione del tutto personale data la volontà del birraio di cercare altre strade - "unico caso - ha ammesso - in cui non ho preso ispirazione dalle birre inglesi".

Tornando per un attimo alla Gorzer, invece, devo dire che l'avrei portata volentieri con me nel mio passaggio allo stand della pasticceria Mirandò, dove la sempre gentilissima pasticcera Mirena Morocutti - di cui avevo già parlato in questo post, di cui consiglio la lettura in virtù di quello che la signora mi aveva detto allora - mi ha fatto assaggiare una delle loro novità, un dolce soffice allo yogurt e pere. Al di là della bontà del dolce in questione, ho trovato che il balletto tra il dolce e l'acidulo dato sia dallo yogurt che dalla frutta si sarebbe accompagnato benissimo alla Gorzer, ottima peraltro per "sgrassare" - pur trattandosi di un dolce senza burro e decisamente leggero - data la sua acidità. Chissà che non possano nascere altri abbinamenti interessanti....

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