mercoledì 14 giugno 2017

Birra artigianale e Gdo: né il male né la panacea?

Il rapporto tra birra artigianale e gdo è da tempo sotto i riflettori. Tra chi lo avversa pervicacemente, a motivo dello svilimento del prodotto e dei rapporti di forza impari che si creano tra grandi gruppi e piccoli birrifici, e chi invece vi vede una via per avvicinare al mondo dell'artigianale una fetta di mercato che altrimenti vi rimarrebbe lontano, le posizioni sono antitetiche. Senza contare quelle intermedie: se c'è chi non ha remore a comparire con il proprio marchio, c'è chi invece preferisce entrarvi solo con una linea dedicata - creata in beerfirm o comunque esclusivamente per questo canale. Pochi giorni fa, entrata in un negozio della grande distribuzione, non ho potuto non buttare l'occhio sullo scaffale "birra artigianale"; dove ho trovato appunto alcune birre che rispondevano a questo secondo caso. Ho verificato in etichetta chi fossero i birrifici produttori e li ho contattati: il primo (e per ora unico) a rispondermi è stato uno che chiede di rimanere anonimo perché "Molti distributori e grossisti del mercato horeca (ossia quello tradizionale) sono pronti a eliminare dai loro listini un birrificio che si approcci troppo apertamente alla grande distribuzione". Rispetto quindi questa sua volontà, riportando semplicemente le risposte alle mie domande.

Come siete arrivati alla scelta di entrare nella gdo, e come mai non con il vostro marchio?
Fin dai primi anni del birrificio mi sono posto il problema di approcciare la gdo, in quanto la maggior parte dei consumi di birra avviene tramite questo canale. Per cui se si spera di raggiungere un certo equilibrio dimensionale è fondamentale valutare anche questa strada. I primi approcci sono però stati deludenti, perchè quando in una città riuscivamo a inserire la birra in un supermercato, immediatamente scattavano le lamentele del canale tradizionale: per cui alla fine dovevamo tornare sui nostri passi. Alcuni marchi più forti, ad esempio Baladin, riescono a resistere su entrambi i canali perché la popolarità raggiunta garantisce che né l'uno né l'altro li voglia perdere; purtroppo invece, per i marchi più piccoli, il mercato tradizionale vede nella difficile reperibilità del prodotto da parte dei consumatori un valore aggiunto; e quindi pretende che non si trovino facilmente (non solo nei supermercati, ma nemmeno nei bar più semplici, o in altre situazioni "easy"). Per questo motivo, almeno per ora, lasciamo che in gdo arrivino solo birre prodotte per beer firm o distributori specializzati in questo canale, lasciando le ricette e i prodotti a nostro marchio ad uso esclusivo del canale tradizionale. Questo è un grosso limite per la crescita, mentre all'estero questa dicotomia è molto meno sentita: si pensi ai mitici Brewdog per cui l'entrata nella catena di distribuzione Tesco è stata la scintalla che ha innescato la loro crescita dimensionale.

Quali sono i vantaggi e quali viceversa le condizioni che la grande distribuzione impone e che possono "stare strette" ai birrifici artigianali (tempistiche delle forniture, esigenze di shelf life e conseguente qualità del prodotto, prezzo, ecc)?
Per la mia esperienza non è vero che la Gdo tratta i prodotti peggio della distribuzione tradizionale. Ho riscontrato invece che molto spesso i buyer richiedono ad esempio un'analisi microbiologica del prodotto che stanno per acquistare (cosa che non mi è mai stata chiesta da un grossista), o pretendono nel contratto che vengano inviati lotti di prodotto non prima di una certa data. E' vero che la gdo non conserva la birra artigianale in celle, ma è anche vero che quasi nessun grossista lo fa: quindi il problema è comune, e il birraio deve saper scegliere quali dei suoi prodotti possono superare meglio un certo periodo a temperatura ambiente.

Per quella che è la vostra esperienza sinora, ritenete possa essere un buon modo di avvicinare dei consumatori che altrimenti non proverebbero la birra artigianale, o ritenete che possa "sviare" e fare il gioco delle crafty (birre industriali che imitano le artigianali, ndr)?
Credo che la birra artigianale in gdo possa avvicinare molti consumatori a questo mondo, anche se - questo è vero - per contro darà credibilità ai prodotti crafty che di solito vengono messi nello stesso comparto. Ma questa è la vita. Ci si trova a condividere gli spazi con i concorrenti, e bisogna dimostrare con la qualità del proprio prodotto che il prezzo leggermente più alto è giustificato.

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