giovedì 29 gennaio 2015

Che pirati questi belgi

Trovandoci a passare in queldi Plaino - ok, va bene, "passare" da Plaino è difficile: diciamo che non eravamo troppo lontani da lì -, io e Enrico ci siamo fermati al Samarcanda; e accolti col consueto calore da Beppe e Raffaella, siamo passati a quella che lì è la parte più ardua: scegliere che cosa bere, dato il listino così lungo da scoraggiare chiunque. Per quanto sia difficile rimanere delusi anche puntando il dito a caso sul listino, dato che si tratta sempre di birre di qualità, abbiamo deciso di restringere il campo dando uun'occhiata alle ultime novità: e ad incuriosirci è stata la Piraat, una strong ale belga doppio malto dal colore ramato. In realtà non è ciò che si dice una una birra da aperitivo, e infatti Raffaella ci aveva avvisati: 10 gradi alcolici e sentirli tutti, dato il corpo ben pieno e le note liquorose ben presenti. Ma tant'era, ormai eravamo curiosi, e quindi abbiamo optato per rimediare aggiungendoci un paio di tartine.

Da sotto la schiuma non molto persistente saliva un aroma intenso di nocciola e di biscotto, mentre in bocca la facevano da padrone la densità del malto e delle note alcoliche. La dolcezza del corpo è comunque smorzata nel finale, più asciutto - per quanto, in pieno rispetto dello stile, il luppolo non sia evidente - e discretamente lungo: per cui risulta comunque una birra bilanciata, nella misura in cui non lascia la bocca "impastata di caramello" - come uso ironizzare. Già dopo il primo sorso l'abbiamo definita "Belgio allo stato puro", in quanto rispetta in pieno lo stile: con il tocco in più di sapori e aromi particolarmente intensi, che le conferiscono una nota distintiva.

Ad attirare la nostra attenzione è stata poi una scatola in legno molto graziosa, in cui erano ordinatamente disposte delle bottiglie che non avevo mai visto prima: quelle della Ypres di De Struise, un'altra belga. Considerata la gradazione alcolica della Piraat, abbiamo concluso che una birra per quella sera era sufficiente: se non altro, abbiamo una scusa per ritornare...


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