
Il piatto proposto in abbinamento prevedeva gnocchi alla romana gratinati, una sorta di burrito ripieno di carne, patate e formaggio - nota per il cuoco: Enrico vuole il bis, tris, e avanti ad libitum - e fagioli all'uccelletto. Tutte pietanze accomunate da una certa cremosità, che se da un lato li faceva ben legare insieme, dall'altro chiedeva una birra che "sgrassasse". La Gale, ad essere onesti, faceva comunque bene il lavoro - per quanto più spesso tale compito venga affidato a birre di altro genere -, e non si accompagnava male ai sapori in questione; ammetto però che se fossi stata io a scegliere avrei piuttosto preferito una birra più corposa, magari una red ale, o azzardando addirittura una birra d'abbazia. Opinione personale, per carità, che certo non intende mettere in dubbio l'esperienza ben più lunga della mia di Matilde e Norberto - che infatti festeggiano la settimana prossima i 18 anni della Brasserie, con una lunga serie di eventi che chi fosse interessato può trovare sul sito del locale: e che si vede dal fatto che, nel proporre le birre ai clienti - specie se affezionati - in base ai loro gusti Matilde non ne sbaglia mai una. O meglio, una sì l'ha sbagliata: quella famosa Tripel scambiata con una Brett, che però alla fine si è rivelata quella giusta...
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