Per il suo consueto giro di degustazioni, la Brasserie ha proposto questa volta la Howling Gale Irish Pale Ale del birrificio irlandese 8 degrees: una riproposizione, in realtà, perché già lo scorso aprile Matilde e Norberto avevano organizzato una serata dedicata a questo birrificio di cui avevo parlato in questo post. Ma tant'era: di tempo ne era passato parecchio, e comunque avevo un bel ricordo della birra in questione - nonché delle abilità culinarie della casa -, per cui non ho disdegnato un secondo giro.
Questa volta, devo dire, ho avuto modo di apprezzarla di più e meglio. L'aroma è nettamente erbaceo, pur con qualche nota di agrume - ammetto però di non aver percepito il pompelmo che la sceda di degustazione proposta dal birrificio pubblicizza -, ben preservato da una schiuma assai densa. Il corpo è abbastanza leggero ma tutt'altro che evanescente, e la dolcezza quasi caramellata del malto è decisamente messa in secondo piano dalla predominanza dei luppoli, che danno un finale comunque non troppo amaro né troppo persistente. Personalmente l'ho trovata una birra interessante principalmente sul versante dei luppoli, come già avevo notato anche nel precedente post, che specie in quanto ad aroma danno del loro meglio.
Il piatto proposto in abbinamento prevedeva gnocchi alla romana gratinati, una sorta di burrito ripieno di carne, patate e formaggio - nota per il cuoco: Enrico vuole il bis, tris, e avanti ad libitum - e fagioli all'uccelletto. Tutte pietanze accomunate da una certa cremosità, che se da un lato li faceva ben legare insieme, dall'altro chiedeva una birra che "sgrassasse". La Gale, ad essere onesti, faceva comunque bene il lavoro - per quanto più spesso tale compito venga affidato a birre di altro genere -, e non si accompagnava male ai sapori in questione; ammetto però che se fossi stata io a scegliere avrei piuttosto preferito una birra più corposa, magari una red ale, o azzardando addirittura una birra d'abbazia. Opinione personale, per carità, che certo non intende mettere in dubbio l'esperienza ben più lunga della mia di Matilde e Norberto - che infatti festeggiano la settimana prossima i 18 anni della Brasserie, con una lunga serie di eventi che chi fosse interessato può trovare sul sito del locale: e che si vede dal fatto che, nel proporre le birre ai clienti - specie se affezionati - in base ai loro gusti Matilde non ne sbaglia mai una. O meglio, una sì l'ha sbagliata: quella famosa Tripel scambiata con una Brett, che però alla fine si è rivelata quella giusta...
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