venerdì 12 settembre 2014

Ipa-hip: urrà reloaded

Soltanto un breve aggiornamento riguardo alla Ipa di Zahre - di cui avevo parlato in questo post -, così, per pura completezza di cronaca. All'epoca l'avevo assaggiata praticamente in anteprima in bottiglia lì sul posto: tempo di scendere da Sauris di Sopra a Sauris di sotto per procurarci un po' di speck e grissini, e l'avevamo aperta. Ne ero rimasta soddisfatta, ma un piccola delusione c'era stata: avevo peccato di troppa curiosità, e così - per non aver voluto aspettare fino a casa, così da poterla rimettere in frigo e riportare alla temperatura giusta - l'avevo bevuta troppo calda. Per carità, fortunatamente è una birra che rende bene anche così: però, diciamocelo, si sentiva che si poteva fare di meglio.

Friulidoc mi è venuto però in aiuto: ieri sera, passando dallo stand di Zahre, ho avuto infatti la bella sorpresa di trovare la Ipa alla spina. Inutile dire che non ho avuto dubbi su quale birra farmi spinare da Danila. Ebbene, mi permetto di suggerire - dato che al momento la produzione di questa birra non è ancora a regime, essendo necessari impianti separati per questa loro unica birra ad alta fermentazione - di approfittarne: non solo infatti non è facile riuscire a procurarsi una bottiglia di Primavera Ipa single hop, ma sono convinta che alla spina renda molto meglio soprattutto grazie alla schiuma, che rimane molto più fine e densa e preserva al meglio l'aroma del luppolo. Una Ipa assai più beverina e dissetante della media, complice anche il tenore alcolico relativamente basso - poco più del 5% - e le note agrumate che pur non sovrastano l'amaro tipico del genere.

Insomma, che dire: se capitate da queste parti, tra le diverse birre artigianali meritevoli - che pur ci sono a Friulidoc, al di là della querelle su Moretti e Castello - questa è indubbiamente una che vale la pena provare.

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