Come avrete intuito, sono qui a rendervi conto di una nuova incursione al Samarcanda di Plaino: e questa volta su esplicito invito di Beppe e Raffaella, perché "ne abbiamo una che devi assolutamente assaggiare, fai presto prima che finiamo il fusto". Trattavasi della imperial stout - "nera signora", appunto - della danese Mikkeller, la Mikkeller Black Hole, e mi spiace per voi ma devo usare il passato: sono infatti arrivata giusto in tempo per l'ultima mezza pinta - e vi garantisco che, contando i 13 gradi alcolici, era sufficiente.
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La schiuma dai riflessi scuri tanto quanto il colore della birra stessa e ben pannosa, quasi solida - tanto che c'è da divertirsi nell'addentarla - è degna delle migliori birre del genere; e sprigiona un aroma di cioccolato particolarmente intenso, che si unisce a quello di liquirizia. Il corpo è denso tanto quanto la schiuma, tanto da apparire quasi cremoso al palato; e qui dominano piuttosto i sapori di caffè, tanto da ricordarmi l'ottimo liquore che fa mia suocera - grazie Serenella, che ci rifornisci sempre così generosamente. La chiusura vira all'amaro, e per quanto inizialmente sprigioni in maniera abbastanza forte i sentori alcolici, questi durano solo un attimo: in altre parole, saranno pure tredici gradi, ma la mezza pinta scende assai bene, e forse potrebbe scenderne anche una intera. Ottimo sarebbe stato un abbinamento con un cioccolato fondente o delle mandorle, per non parlare dell'ottimo birramisù che uscirebbe da uuna bagna del genere. Indubbiamente una rarità all'interno del genere insomma, che vale la pena provare.
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Come dicevamo, sono arrivata ad accaparrarmi l'ultima mezza pinta: così Enrico ha ripiegato - si fa per dire - su una Maredsous Tripel, una belga d'abbazia triplo malto dal colore dorato. La chicca del Samarcanda è poi che viene servita nel boccale di ceramica, fatto a mano dai monaci stessi: piccola rarità che Beppe e Raffaella hanno portato direttamente dal Belgio. L'aroma mi ha ricordato in particolare la mandorla caramellata, e anche nel corpo i toni dolci la fanno da padrone tra il malto, il biscotto e il caramello, con una chiusura liquorosa che fa sentire tutta la gradazione alcolica - 10 gradi. L'amaro è quasi del tutto assente, per cui non aspettatevi che vi "lavi" la bocca per il sorso successivo: per cui - parlando di "birre da meditazione" - meditate, gente, meditate...e bevete lentamente...
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