lunedì 31 luglio 2017

Il nuovo Garlatti Costa


Ho presenziato con piacere ieri sera all'inaugurazione della nuova sede del birrificio Garlatti Costa, in quel di Flagogna (sì, si è trasferito da Forgaria a Flagogna. Stesso comune, borgo sempre più piccolo, ma luoghi sempre deliziosi soprattutto d'estate). A dire il vero il birraio Severino si è spostato in questa sede già da qualche mese, ma per la festa del taglio del nastro ha atteso l'estate (nonché, dice lui, di avere tutto davvero perfettamente pronto). E in effetti c'è da dire che tra birra brassata per l'occasione, buon cibo, compagnia calorosa e musica dal vivo - nota di merito al gruppo che suonava -, la serata mi è apparsa ben riuscita.

La prima cosa che balza all'occhio visitando il nuovo capannone è che è stato preso decisamente...in crescita: per quanto Severino affermi - come avevo riferito nell'articolo scritto per il numero di giugno di Udine Economia - di voler rimanere su volumi di produzione contenuti (tra i 5 e i 600 ettolitri annui), gli spazi disponibili permettono di pensare ad aumentare anche significativamente il numero di fermentatori. Magari di pensare anche ad una tap room, o comunque ad uno spazio per degustazioni o momenti didattici? "Per ora no - ha affermato Severino -, intendo concentrarmi sulla quantità e qualità della produzione, perché naturalmente è questo il primo scopo dell'investimento fatto con il nuovo impianto e la nuova linea di imbottigliamento. Per un futuro più lontano non escludo nulla a priori; ma nell'immediato, almeno in quanto ad eventi, penserei piuttosto ad una serie di serate all'aperto come quella di stasera".

Il luogo in effetti si presta, data l'ampiezza del piazzale esterno e la felice collocazione geografica - zona di San Daniele, vicino al Tagliamento, gradevole temperatura serale anche d'estate. Estiva era anche la birra pensata per l'occasione - unica spillata da tutte le vie -, la Flag, una belgian blond ale assai semplice ed essenziale: delicata luppolatura floreale, tipica nota speziata del lievito belga che contraddistingue la mano di Severino (per quanto qui, coerentemente con l'impronta complessiva, rimanga abbastanza sobria), corpo snello pur con una lievissima nota maltata che a me ha ricordato il miele, e finale secco con un amaro erbaceo discreto ma netto. Meno caratterizzata di altre birre a marchio Garlatti Costa, ma comunque non banale.


Del resto Severino sta in questo periodo lavorando soprattutto sulla nuova linea di birre, la Funky: nell'intervista per Udine Economia le aveva definite come "pensate per fondere i classici stili belgi con quelli anglosassioni [...] caratterizzati dalla freschezza e facilità di beva"; e nella direzione della "facilità" va anche il progetto delle bottiglie 0,33 e della nuova componente grafica, che prenderanno piede con la nuova linea di imbottigliamento. Tra i progetti c'è poi anche quello di affiancare alla produzione dell'orzo per il malto, già avviata dal 2013 a Aonedis (a pochi km da lì, per chi non conoscesse la zona), l'avvio di un luppoleto sperimentale; dato che "questa zona del Friuli - ha affermato - grazie al clima piovoso ma non troppo umido, è particolarmente adatta alla coltivazione del luppolo".

Con piacere ho poi notato non solo la presenza di diversi birrai della regione, ma anche il clima cordiale e di festa che si respirava tra di loro: in tempi in cui la retorica dei "birrai tutti amici" e di un movimento birrario mosso esclusivamente da passione ed amicizia non basta più ad animare il settore, fa comunque piacere vedere questi momenti.

Un'ultima nota, dato che ieri sera è stata la mia prima uscita birraria dotata di pancetta visibile (anche se in questa foto a dire il vero, non essendo di profilo, non si nota) e quindi la notizia è ormai di dominio pubblico: a risposta dei dubbi di chi ha colto ultimamente un cambiamento nelle mie attività, annuncio che c'è un piccolo (o piccola) futuro appassionato di birra artigianale - dato che conto che cresca bene - in arrivo, che se tutto va bene sarà tra noi a metà gennaio. Continuerò comunque, dato che fortunatamente la salute è buona, la mia consueta attività di addetta stampa, di giornalista, e quella di conduzione di eventi e serate: pur limitando - per forza di cose - le degustazioni a piccoli assaggi, e riducendole nel numero. Insomma, conto che non riusciate a liberarvi di me nel breve termine, e che ci riusciate solo per poco.

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