Se non fosse che già avevamo fatto aperitivo, sarebbe valsa la pena iniziare con uno dei vini della fornitissima enoteca; abbiamo però preferito accompagnarlo al pranzo, dopo una nutrita - beh, non ancora...- discussione su quale piatto scegliere. Il menù infatti era assai vario, con conseguente indecisione; così abbiamo optato per tre piatti diversi da condividere. Io, giusto per andare sul sicuro, ho puntato sugli gnocchi al sugo d'oca: certo non erano le patate di Godia, però l'oca era quella di Morsano, e si capiva che preparare un ragù a dovere è il loro punto di forza. Emanuele invece è rimasto affascinato dal "nido d'oca", nella foto: bocconcini d'oca su letto di polenta e funghi, bello a vedersi oltre che da mangiare. Da ultimo Enrico, che come sempre è andato sul verace: coscia d'oca con polenta, certo abbastanza impegnativa in quanto a pesantezza, ma il sughetto che la accompagnava vinceva su tutto. Insomma, complimenti alle oche - e ai cuochi, ovvio.

A quel punto però, per par condicio, serviva il regalo anche per papà: e dato che squadra che vince non si cambia, ci siamo rivolti al chiosco degli amici di Foglie d'erba per una bottiglia di una certezza come la Freewheelin' IPA. Papà, lo so che l'hai già bevuta, inutile che lo neghi: com'era?
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