In quanto a birre alla spina, Gabriele e Renata - dato che squadra che vince non si cambia - hanno portato i pezzi di scuderia ampiamente collaudati: la Liquentia, una chiara ad alta fermentazione con malti pils e karapils, fresca e luppolata; la Santabarbara, la birra dai sette malti e dai 7 gradi, che ho apprezzato - nonostante sia parecchio impegnativa - per l'inconfondibile lievito da whisky; e la Matrimoniale, una bionda doppio malto ad alta fermentazione con malti pils e pale ale, che si è aggiudicata il premio International Beer Challenge a Londra nel 2012. Ed è proprio quest'ultima che, tra una chiacchiera e l'altra, Gabriele - forse perché ero con mio marito - mi ha fatto provare. Non c'è che dire, se ha vinto quel premio un motivo ci sarà: per quanto il grado alcolico sia marcato - otto gradi - e si senta, è assai beverina (occhio all'etilometro). I malti si fanno sentire nettamente al gusto, che mi ha decisamente colpita: ma anche il retrogusto non è affatto male, e invoglia a berne un altro sorso.
Peccato solo per il loro pezzo forte, la nera Valscura, che avrebbero dovuto presentare lì in "tiratura limitata" così come l'avevano prodotta in preparazione a quella che ha conquistato il bronzo all'International Beer Challenge 2013: purtroppo, ci ha spiegato Gabriele, per un disguido non è stato possibile. Già mi stavo pregustando il turbinio di profumi speziati e il retrogusto tostato con note di liquirizia che avevo provato nella mia ultima visita al birrificio: pazienza, vorrà dire che ci dovrò tornare, tanto più che Gabriele ha assicurato che sta per arrivare la Castegna, la birra alle castagne...


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