mercoledì 28 ottobre 2015

E' arrivato il "biambasciatore"

Qualcuno di voi forse ricorderà di aver letto della mia visita al Lord Byron Pub, di cui avevo scritto in questo post; e qualche tempo fa ci sono tornata cogliendo il nuovo invito di Daniele, felice di brindare insieme al suo doppio successo. Il publican di San Michele al Tagliamento è infatti stato nominato lo scorso settembre ambasciatore mondiale Gulden Draak, e l'11 ottobre Cavaliere d'Orval - dopo aver visto sempre riconfermato il titolo di ambasciatore dal 2012. Titoli puramente onorifici, si dirà, e che prestano il fianco alla critica di voler fare puro marketing; però si tratta quantomeno di marketing "intelligente", trattandosi di riconoscimenti conferiti non in base ai volumi di vendita, ma all'attenzione che i publican riservano al servizio e alla promozione delle birre in questione - nonché al contributo che danno alla diffusione della cultura birraria in senso lato, perché chi sa "trattare" bene una Orval difficilmente sbatterà sul tavolo una weizen calda versata in un baloon.


Daniele ha - giustamente - preso a raccontare la storia sin dall'inizio,ossia dalla sua prima nomina ad ambasciatore d'Orval nel 2012 - e che, almeno i triestini e i friulani, associano anche a Daniele Stepancich del Mastro Birraio di Trieste; stesso anno in cui ha ottenuto anche la nomina ad ambasciatore Guldeen Draak, conferita invece in base ai voti degli utenti su web. Quest'anno però, tra i quasi mille ambasciatori presenti in tutto il mondo, Gulden Draak ha voluto lanciare una sorta di sfida - che andava dal cucinare piatti con la birra, all'abbinamento birra e cibo, alla valutazione più generale del locale e del servizio, fino alla "goliardica" costruzione di una drago, simbolo del marchio, usando i cartoni - per sceglierne uno a livello mondiale: sfida che ha appunto vinto Daniele, che a settembre si è recato in Belgio accolto da tutti gli onori da Jef, patron della Gulden Draak - con tanto di barbecue a casa sua, "perché i belgi sono gente semplice".

Soddisfatto di essere l'unico "biambasciatore" italiano - sia d'Orval che Gulden Draak -, ha però aggiunto un altro titolo - "per quello che i titoli possono valere: io mi considero un publican, uno che fa servizio" -. L'11 ottobre è infatti stato nominato Cavaliere d'Orval - in buona compagnia di Daniele Stepancich, come potete vedere nella foto - è stato nominato Cavaliere d'Orval - titolo conferito direttamente dalla Confrerie Sossons d'Orvaulx per meriti particolari nel campo della cultura della birra, non necessariamente legati alla gestione di un locale. Insomma, doppio colpo per i publican tra Tagliamento e confini giuliani.

Ho concluso provocandolo sulla "sottile linea rossa" che divide il marketing e la promozione della cultura della birra: "Certo la motivazione alla fonte di questi riconoscimenti e sfide, come quella della Gulden Draak, è commerciale - ha riconosciuto Daniele -, ma non è separata dal fare cultura della birra e dalla promozione della qualità. Perché sia Orval che Gulden Draak, così come tanti altri birrifici sia artigianali che industriali, cercano di fare del proprio meglio: ma se noi publican non sappiamo vendere e servire il prodotto, vanifichiamo il loro lavoro". Che dire, non resta che brindare - in questo caso con una Gulden Draak, per coerenza. Cheers!

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