Mentre fioccavano le notizie sui premi che i birrifici italiani si sono aggiudicati al concorso European Beer Star di Norimberga - 12 medaglie, un record per il nostro Paese, che si piazza terzo seppur a lunga distanza dopo le 64 della Germania e le 38 degli Usa -, io molto più prosaicamente e goderecciamente ieri sera ero in Brasserie alla degustazione di birre del Campestre con abbinamenti gastronomici. Per quanto già conoscessi le birre del Campestre - trovate i link ai precedenti post cliccando sul nome di ciascuna -, ho ugualmente partecipato volentieri perché, si sa, quando l'abbinamento è fatto bene, il cibo valorizza la birra e la birra valorizza il cibo.
Ho iniziato con la golden ale Aurora, abbinata ad una torta salata alle verdure. I profumi che nella scheda vengono descritti come "di fiori e resina", e che personalmente ho trovato arrivare addirittura a note mielose data l'importante presenza del cereale, accompagnano poi la bevuta anche al palato sposandosi prefettamente con il peperone, verdura preponderante nella quiche (ottima peraltro, brava Matilde); la chiusura abbastanza evanescente, poi, invoglia ad un altro sorso e un altro boccone, in un vero e proprio circolo (vizioso o vituoso, decidete voi) di "uno tira l'altro".

Già che c'ero ho quindi provato la Rurale anche con l'accompagnamento successivo - pensato per la Soresere - , ossia polenta con ricotta salata siciliana. Mi è sembrato che si abbinasse meglio, ma devo dire che lo sposalizio perfetto era appunto quello con la Soresere (che ho avuto modo di apprezzare meglio che a Gusti di Frontiera, essendo ora giunta alla giusta maturazione): una birra ambrata dalle note tra il tostato e il caramellato, con addirittura qualche nota liquorosa, che anche se sulla carta non avrei mai accompagnato a polenta e ricotta salata è stata invece una rivelazione da "contrasto che si armonizza" - perdonate la definizione forse ossimorica. Il cereale della polenta e la sapidità della ricotta si uniscono infatti non solo al finale tostato della Soresere, cosa decisamente più intuitiva, ma anche a quelle di caramello e frutta secca creando un passaggio rapido ma che non cozza tra sapori diversi.
Da ultimo, Giulio e Matilde ci hanno omaggiato della porter Scur di lune, per chiudere con una birra che può in qualche modo definirsi un sostituto del dolce e del caffè: un degno finale alla serata, con tanto di complimenti sia a chi ha brassato che a chi ha cucinato.
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