Per la serie "sono giornalista e quindi tengo d'occhio il lavoro dei mei colleghi" (non si sa mai che impari qualcosa), oggi la notizia arriva da Il Trentino (che peraltro pubblica pure la guida 2015 ai birrifici artigianali trentini): il consiglio comunale del capoluogo ha approvato una mozione presentata dalla Lega Nord, con la richiesta dell'applicazione della direttiva comunitaria (92/83 CEE) che
prevede all'articolo 4 aliquote d'accisa diversificate in base alle
dimensioni dei birrifici. In sostanza, dal comune partirà l'iter legislativo per modificare l'accisa applicata alla birra artigianale; prossime destinazioni: il consiglio provinciale prima e il Parlamento poi.
L'articolo de Il Trentino descrive la situazione che i 13 birrifici e beerfirm della provincia stanno vivendo dando la parola a Stefano Gilmozzi, titolare di Birra di Fiemme: «Per capire la nostra situazione è sufficiente fare un raffronto con la
Germania, dove non solo l'accise applicata alla birra è sei volte
inferiore a quella in corso in Italia, ma nel caso di birrifici
artigianali come i nostri, cala di un ulteriore 12%. Lo scopo è quello
di salvaguardare un prodotto di qualità che molto si differenzia da
quello industriale». E per evitare un crollo delle vendite, afferma, c'è chi è disposto a metterci di tasca propria: «Si parte da un prodotto che costa di più rispetto a
quello industriale e per contenere il prezzo finale molti di noi si
fanno carico di una parte delle accise. Sono dell'idea che se lo Stato
riducesse le aliquote, incasserebbe di più perché il nostro è un mercato
in continua espansione».
Per essere riconosciuta come prodotto artigianale, secondo quanto riferito da Il Trentino, la birra non deve essere né filtrata né pastorizzata e provenire da uno stabilimento che produca al massimo 650 ettolitri annui: una quota che include buona parte dei birrifici artigianali italiani, ma che - aggiungo io - non può che apparire bassa in prospettive di crescita (basti dire che Baladin ha doppiato quota 50 mila, per non parlare del confronto con i birrifici artigianali esteri). Resta poi da capire di quanto più bassa sarà effettivamente, se sarà, questa accisa differenziata. Ad ogni modo, un primo passo è comuqnue una buona notizia; si attendono futuri sviluppi.
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