sabato 12 settembre 2015

A spasso per Friulidoc: gubane, formaggi, pezzata rossa e Dark Mild

Come molti di voi ben sanno, qui a Udine queste sono le giornate di Friulidoc: un appuntamento che non manco mai, tanto più che quest'anno, oltre agli stand "indipendenti" - passatemi la definizione - di Zahre, Foglie d'Erba e La Birra di Meni, in collaborazione con l'Ersa è stata aperta la "birroteca" degli Artigiani birrai del Fvg con Borderline, Campestre, Cittavecchia, Garlatti Costa, Sante Sabide, Valscura, Villa Chazil e Zanna. Aggiungiamoci poi che Confartigianato ha organizzato tre degustazioni di birre artigianali - Grana 40, Villa Chazil e Garlatti Costa - e che l'Ersa ha scelto di abbinare la birra alla degustazione di carni e formaggi di pezzata rossa: insomma, un Friulidoc che già sulla carta dava alle birre artigianali uno spazio più significativo rispetto alle scorse edizioni.


Il mio Friulidoc è iniziato con l' "Artigian tour" proposto da Confartigianato: una lunga passeggiata sotto la guida dell'attore Claudio Moretti che, con le sue doti istrioniche, ci ha prima fatto scoprire storia e curiosità dei luoghi principali del centro di Udine, e poi ci ha accompagnati alla scoperta della legatoria artigianale di Eva Seminara (per chi fosse di Udine consiglio caldamente una visita perché è una vera chicca, si trova in via Zanon) e degli stand degli artigiani lungo via Vittorio Veneto. Artigiani del legno, ricamatrici, creatrici di gioielli; ma come non immaginare che i più gettonati sarebbero stati le grappe, liquori e cioccolate di Adelia di Fant; le pitine di cervo, i grissini stirati a mano, il frico e le gubane con pasta madre del gruppo Montenegro; o le gubane delle Valli del Natisone con "La gubana della nonna" e Dorbolò. Proprio Dorbolò ha quest'anno voluto fare le cose in grande con una gubana da 5 kg (nella foto sopra), che taglierà domenica alle 17: buon appetito e fatevi sotto, perché temo non durerà a lungo.

Venendo a noi, dunque, dicevamo della birra artigianale e della pezzata rossa. La degustazione è iniziata con una dissertazione molto istrutttiva del signor Zoff, allevatore, sulle proprietà questo tipo di carne e sui formaggi che produce nella sua azienda. Di tutto il suo discorso scolpirei nella pietra la frase "Vogliamo nutrire, non sfamare; perché oggi non abbiamo bisogno di essere sfamati, ma di essere nutriti bene, con tutto ciò che l'industria alimentare ci propina, sì". Ci sono poi stati serviti quattro assaggi di formaggio - un latteria, una mozzzarella, una caciotta al timo e una al basilico -, e degli straccetti di manzo con aceto balsamico, spuma di polenta e montasio. Il tutto abbinato alla Dark Mild di Borderline, che già avevo avuto modo di farmi descrivere in precedenza da Eros, uno dei birrai.

Si tratta di una birra a base scura, con sentori intensi di luppolo resinoso in aroma, in cui è però quasi distinguibile una punta di caramello; nel corpo ben pieno predomina il tostato, con qualche nota di caffè, prima di una chiusura amara che riporta agli stessi toni erbacei e resinosi dell'aroma. I ragazzi di Borderline hanno motivato la scelta dell'abbinamento con il fatto che questa birra si sarebbe accompagnata a sapori forti - e in effetti, accanto al manzo o ai formaggi aromatizzati la classica bionda proprio non ci sta; e devo dire che, se l'abbinamento ai formaggi non mi ha particolarmente entusiasmata - c'è da dire però che di mezzo c'erano anche una mozzarella e un latteria, che come genere sono ben diversi dal sapore più intenso delle caciotte - ho invece assai apprezzato quello con la carne. Le note dolci dell'aceto balsamico e del montasio andavano infatti ad "incastrarsi" perfettamente per contrasto con l'amaro della Dark Mild, e il corpo robusto faceva da "sostegno" ai sapori intensi della carne di manzo. Uno sposalizio indovinato, direi, nel segno sia del cibo che della birra di qualità.

Bene, direi che si può tornare in pista: un'altra giornata di Friulidoc attende...




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