Sotto la guida esperta del buon Miro - meglio noto come Truk Drake - abbiamo iniziato dalla Saint's Devotion, una Belgian Blonde Ale a cui viene aggiunto appunto il brett per la rifermentazione, e maturata in botti di chardonnay. All'aroma ho trovato risaltassero più di tutto le note di frutta esotica e di crosta di pane - che si ritrova poi ben percepibile nel corpo -, mentre il brett rimane molto delicato sia all'olfatto che al palato; più percepibile nel finale, insieme ad una luppolatura fresca e citrica.
Sullo stesso stile la Luciernaga ("lucciola"), stagionale del Jolly Pumpkin. Dici stagionale e dici Saison: qui la parte del leone la fanno le spezie, dal pepe ai chiodi di garofano, che giocano sul contrasto con la dolcezza del malto e una persistenza assai decisa in cui il brett - qui sì - si fa sentire in pieno, mischiandosi con il sentore di spezie quasi piccante ancora rimasto sul palato. Una birra per chi ama i sapori forti, ma che era ancora nulla in confronto a ciò che ci aspettava dopo.
A chiudere il tris di birre americane è stata infatti la Madrugada Obscura ("alba oscura", un nome, un programma), una imperial stout del tutto originale appunto perché ai sapori di caffè e cioccolata tipici del genere va ad unirsi quello del brett. Il risultato è una birra assai peculiare, che a me ha ricordato l'asprezza dei semi di cacao e di caffè ancora verdi che ho - a mio rischio e pericolo, dato che mi avevano avvisata che "sono proprio acidi" - masticato in Guatemala; ma è ben percepibile anche l'amaro del tostato, che crea un gioco di contrasti a prova di palato forte. Gioco, devo dire, ben riuscito, perché per quanto assai impegnativa non è affatto una birra sgradevole - occhio però agli otto gradi alcolici - in uanto nessuno di questi sapori arriva ad essere eccessivo e sovrastare gli altri.Ultima nota al di là della degustazione da oltreoceano, Miro ha portato "per gli amici" la sua saison, maturata in botte e imbottigliata in bottiglie recuperate di Rosée de Gambrinus di Cantillon con ancora i lieviti: tanto di cappello al nostro homebrewer, che ha ottenuto un risultato finale che non ha nulla da invidiare a quello di tanti birrifici...

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