Giulio ha elaborato quattro birre, ciascuna contraddistinta in etichetta da un animale: il gallo per la golden ale Aurora, l'asino per la ale bionda con dry hopping Rurale, il gatto per la ale ambrata Sore Sere, la civetta per la porter Scur di Lune. Per ora solo le prime due sono in produzione - il birrificio ha aperto da pochi mesi -, ma Giulio assicura che presto arriveranno tutte quante.
Essendo quella che tra le due mi incuriosiva di più, ho assaggiato la Rurale. L'aroma agrumato è particolarmente intenso - Giulio ammette infatti la sua grande passione per il luppolo cascade -, tanto che anche in bocca il sapore corrispondente rimane decisamente pieno e persistente. Solo alla fine si sente qualche nota più vicina all'amaro erbaceo, che però non arriva a sovrastare l'agrumato precedente. Detto così, sembrerebbe che Giulio col cascade abbia davvero esagerato: forse sì, però gli va riconosciuto che il risultato finale è comunque una birra che nel complesso non dà l'impressione di essere squilibrata, in quanto gli aromi sono intensi ma non eccessivi, e di piacevole beva per il finale fresco. Insomma, che dire: Giulio ammette di non essere né della filosofia del ritorno alla purezza né di quella del "famola strana" (la birra), ma di quella - come specifica anche nel volantino - di "rispecchiare i miei gusti personali"; essendo riuscito a non strafare pur volendo giocare su aromi e sapori forti, personalmente ho fiducia che il talento ci sia, e che le sue birre rispecchieranno anche i gusti di tanti altri.
Nessun commento:
Posta un commento