mercoledì 27 maggio 2015

Aria d'estate in casa Garlatti Costa

Sempre a Zugliano ho ritrovato il caro vecchio (non mi riferisco all'età, è un'espressione amichevole....) Severino Garlatti Costa - il primo a sinistra nella foto, insieme agli altri birrai partecipanti. "Vecchio" anche nel senso che, insieme a Gino Perissutti - grande assente in questa immagine, dato che anche il Foglie d'Erba era presente - è stato il primo birraio che ho conosciuto: per cui, se non altro dal punto di vista del mio personale percorso di conoscenza delle birrre, merita una menzione particolare.


Delle sue birre ho già parlato in più occasioni, e non contavo di scriverne ancora a breve; e invece a Zugliano ho trovato la sorpresa, perché tra le solite spine ce n'erano anche due che non avevo mai visto prima. Trattasi della nuova linea estiva che Severino ha battezzato "Funky", "per indicare che sono birre facili": in vista dell'estate, insomma ci vuole qualcosa che - pur senza scadere nella banalità - scenda e rinfreschi che è un piacere. Per ora sono due, la "Riff" e la "Slap", e devo dire che a colpirmi sono state prima di tutto le descrizioni assai curiose (che trovate in foto): vedere una birra paragonata ad un "riff" di chitarra o a uno "slap" di basso fa quantomeno sorridere. Al di là degli scherzi sono andata ad assaggiarle, così da testare di persona la corrispondenza tra descrizione, aromi e sapori.

Sono partita dalla Riff, che colpisce subito per l'intenso aroma floreale, con qualche nota citrica; ben presente anche il profumo di crosta di pane del lievito, in cui personalmente ho sentito anche una leggera punta speziata che mi ha ricordato le blanche - e qui Severino magari mi smentirà perché ha usato un lievito che non c'entra nulla, ma, ahò, io l'ho sentita. Contrariamente ad alcune summer ale che tendono ad essere piuttosto annacquate, la Riff mantiene un corpo con un certo carattere in cui la crosta di pane di cui sopra, pur rimanendo delicata, va ad accompagnarsi alla perfezione con l'agrumato che rimane nel finale, lasciando il palato ben fresco - e la gola dissetata. Se l'intenzione era quella di fare una birra da bere senza troppi pensieri, ma comunque con una sua personalità, direi che Severino ci è riuscito.

La stessa filosofia sta alla base della Slap, naturalmente, che però è di tutt'altro genere. Qui l'aroma balsamico e resinoso è assai più delicato, e anche le note caramellate del malto che caratterizzano il corpo rotondo lasciano poi spazio con la stessa delicatezza alla chiusura amara, tra l'erbaceo il terroso. Ammetto che non la penserei come una birra "estiva", non perché non sia fresca, ma perché - personalmente - associo al sole e alla calura sapori più simili a quelli della Riff; però la filosofia di base è comunque rispettata, e la Riff ha il merito di soddisfare - e dissetare - anche chi ama sapori diversi da quelli comuni alle birre considerate "estive". Insomma, era da un po' che non c'era aria di novità in casa Garlatti Costa: ed ora che è arrivata, insieme all'estate, posso dire di averla apprezzata...

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