Data la presenza del birrificio Acelum a Santa Lucia, non potevo non togliermi la curiosità di assaggiare la loro Bela Lugosi, una dark Ipa che si è aggiudicata il secondo gradino del podio per la categoria al concorso "Birra dell'anno" di Unionbirrai. Già l'aroma, dai toni erbacei particolarmente intensi ad acri - con anche una punta di caffè data dai malti - lasciano presagire che si tratti di qualcosa per palati forti; soprattutto per quanto riguarda l'amaro, grazie al connubio tra quello dato dai malti nel corpo ben pieno in cui dominano i sapori di caffè e di tostato, e quello del finale, data la luppolatura da amaro particolarmente decisa. Indubbiamente una birra che si fa ricordare per la sua intensità sotto tutti i profili, e che ho trovato discretamente dissetante a dispetto dei sapori forti e del grado alcolico importante. Ad incuriosirmi è stata anche la Sour Germana (ha-ha-ha....), una berliner weisse servita con sciroppo di lampone agguinto al momento. L'ho provata prima al naturale, e devo ammettere che, essendo particolarmente delicata per il suo genere, l'ho apprezzata di più così: l'acidità non è affatto invasiva nel corpo e si fa sentire di più, ma sempre con discrezione, nel finale, lasciando un sentore di "pulito" che non è affatto sgradevole. Insomma, se proprio siete dei neofiti delle berliner weisse, partite da questa, e poi si andrà in crescendo.
Altri amici che ho rivisto con piacere sono stati quelli del Benaco 70, di cui a Rimini avevo apprezzato soprattutto la Honey Ale (leggi qui): e anche questa volta hanno confermato di saper brassare bene con la loro Porter - a cui ha reso giustizia anche la spillatura a pompa -. In realtà la si direbbe quasi una stout, perché il corpo ben pieno con note intense di caffè e cioccolato ricorda la versione più forte - stout, appunto - delle porter; ma il grado alcolico è comunque contenuto (4,5) e la beva discretamente facile, per cui non andiamo a cercare il pelo nell'uovo sulle questioni di stile. Notevole anche il finale amaro, di buona persistenza.
Ho poi ritrovato il Bradipongo, che mi ha questa volta proposto la loro Saison: un'ambrata che è una vera girandola di spezie, con il coriandolo che spicca nell'aroma, e il pepe sia rosa che nero che dà un pizzicorino al palato nel finale, in contrappunto curioso con la camomilla che invece dona un tono delicato al corpo. Complessa ma equilibrata, e anche questa piacevolmente fresca.
Altra vecchia conoscenza è il birrificio di Quero, di cui ho provato la weisse scura Stein Ziegen: il corpo ben pieno di cereale, in cui il malto si fa sentire con toni discretamente dolci, la rende forse meno rinfrescante della sua parente classica - con cui ha comunque in comune l'arome di banana dato dal lievito; vi troveranno però soddisfazione gli amanti dei sapori più forti e non troppo dolci, dato che la luppolatura spicca molto meno che nelle weizen chiare.
Nuovo amico conosciuto a Santa Lucia è invece il birrificio di Fiemme. Veramente mi era stata magnificata la Nòsa, una ale ambrata brassata secondo un'antica ricetta utilizzata nella valle, che però non mi ha particolarmente colpita in quanto non ho trovato corrispondenza tra i toni particolarmente forti sia sul fronte dei malti tostati che su quello dell'amaro del luppolo che venivano descritti nella scheda; assai di più ho invece apprezzato la Lupinus, anche questa una ale ambrata, aromatizzata con una particolare varietà di lupino coltivata d Anterivo - detta "caffè di anterivo" - che dona un peculiare sapore di nocciola - ancor più che di caffè. Certo una particolarità, e i cultori della "purezza" apprezzeranno sicuramente di più la Nòsa: ma che vi devo dire, a me il caffè di Anterivo è proprio piaciuto...
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