La settimana scorsa ho avuto finalmente occasione di provare la cucina che il birrificio B2O ha aperto quest'estate - insieme a Enrico ed Emma, peraltro, in una serata in famiglia. Come chi mi segue già sa, il birrificio ha inaugurato la sua nuova sede giusto un anno fa, all'interno della barchessa ristrutturata di una vecchia casa contadina nell'oasi naturale della Brussa; e, tassello dopo tassello, ha prima aperto la tap room e poi appunto la cucina, che utilizza ingredienti provenienti dall'azienda agricola stessa o da altre del circondario.
Accolti con il consueto calore da Gianluca, abbiamo iniziato con un tagliere di salumi e formaggi per accompagnare l'aperitivo. Io e Enrico ci siamo divisi una helles Sibilla e una Grodziskie - come da usanza si fa beer sharing per assaggiare di più...dopotutto
anche il marito bisogna sceglierselo bene, specie se hai pure una
pupa di nove mesi che sgrana gli occhi e cerca di afferrare il bicchiere
rischiando di farsi consegnare seduta stante ai servizi sociali. Se la Sibilla si conferma una birra sostanzialmente "buona per tutte le stagioni" in virtù della sua versatilità, e del peculiare taglio amaro finale dai toni quasi balsamici del luppolo Sybilla che "puliscono" il salume, devo dire che anche la Grodziskie nell'accompagnare un tagliere ha naturalmente il suo perché: le note di affumicato, in particolare con la pancetta, fanno uno sposalizio degno di nota.
Siamo poi passati al piatto principale - petto di pollo alla griglia con verdure per me, e grigliata mista per Enrico. Io ho scelto la Gabi, ragionando che una pilsner dal corpo un po' più robusto e tostato e un amaro più deciso di quelle canoniche avrebbe
accompagnato a dovere una carne sì bianca, ma che è pur sempre
grigliata, e quindi necessita di una birra più importante che se fosse
cotta in altra maniera; mentre Enrico è andato sul classico con la
Brussa, una Irish Red Ale, che con la carne rossa non è mai un errore -
corpo tra il tostato e caramellato e finale di un amaro non invasivo, ma
sufficiente a chiudere la bevuta aprendo al boccone e al sorso
successivi. Anche in questo caso due scelte indovinate, e complimenti al
cuoco per l'ottima cottura.
La sorpresa è stato in realtà il dolce, il birramisù con la stout Renera. Io ho ordinato d'istinto appunto una Renera, data l'associazione scontata tra un dolce con il cacao e le birre scure; Gianluca mi ha per contro suggerito la blanche Terra, che esibisce peraltro una speziatura discretamente robusta per lo stile. E' finita che io ed Enrico abbiamo anche questa volta scelto due birre diverse, così da poter provare entrambe le opzioni. E devo dire che mi sono trovata a dare ragione a Gianluca: se l'accompagnamento con la Renera non è sgradevole, tende a risultare però ripetitivo rispetto al fatto che è già presente nel dolce - che peraltro non ha moltissimo cacao, per cui il gusto del cioccolato non risulta dominante. Più dominante risulta invece quello della crema, rispetto alla quale l'accostamento con la speziatura tra arancia e coriandolo della Terra è stata una rivelazione: direi che si valorizzavano a vicenda per contrasto prima, e finendo per amalgamarsi poi, come se la speziatura "entrasse" nella crema.
Insomma, una cena "impegnativa" ma senz'altro interessante; di nuovo un grazie a Gianluca per averci accompagnati nel percorso degustativo.
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