venerdì 22 luglio 2016

Tra birre e showcooking


Ho accolto con piacere l'invito a partecipare, mercoledì scorso, all'inaugurazione del Palagurmé di Pordenone: una struttura definita dai suoi ideatori come "il primo centro esperienziale del gusto", intendendo con ciò un'ampia area (600 metri quadrati su due piani, divisi in cinque settori) dedicata all'enogastronomia a tutto tondo con spazi "vetrina" per i produttori, corsi di formazione, showcooking, convegni, degustazioni, ed eventi in senso lato. Una realtà da tenere d'occhio per tutti gli operatori di settore, tanto più trattandosi di un'esperienza unica nel suo genere qui a Nordest. Naturalmente non manca l'area dedicata alle birre; ed essendo Eurobevande parte attiva in Palagurmé, a curarla è Vincenzo dal Pont (i lettori di questo blog ricorderanno il post sull'evento a Villa Manin). Oltre ad alcuni marchi più grossi come Dolomiti e Leffe, si trovano anche, sotto l'etichetta Brasseries du Monde, birre artigianali sia italiane che estere.

Tra gli italiani ci sono i già noti B2O e Birrificio Legnone; e proprio di quest'ultimo ho assaggiato la pils Testa di Malto e la ipa Monkey Planet. La prima è una pils boema sostanzialmente in stile, che all'aroma - data la luppolatura che ho trovato tenue e delicata - quasi illude, evidenziando gli aromi mielosi del cereale, di essere decisamente dolce per il genere; in realtà si tratta appunto di un'illusione, perché al corpo discretamente pieno - e che tende appunto al miele - fa seguito un amaro erbaceo, netto e pulito, con un finale secco che non lascia strascichi del cereale. La classica pils da bere a boccali, insomma; e devo dire che ultimamente ho visto (con piacere, direi) come sempre più birrifici artigianali si stiano impegnando per arrivare a risultati semplici e puliti su uno stile generalmente poco percorso (al di là della Tipopils del Birrificio Italiano che ha fatto la storia ed è caso a sé), anche per le sue difficoltà tecniche, ma che passata la moda delle luppolature estreme sta incontrando crescenti consensi. E in quanto a luppolature estreme, il Legnone di fatto ci va con cautela: anche la ipa Monkey Planet (nella foto) infatti presenta degli aromi tra il cirtrico e il resinoso che, pur intensi, non coprono totalmente i toni di biscotto del malto; e personalmente ho trovato che sia appunto l'equilibrio tra queste due componenti lungo tutta la bevuta a caratterizzare questa birra, fino alla chiusura di un amaro netto ma non troppo intenso che richiama i toni dell'aroma.

Ho infine riprovato la Dubbel Ipa del birrificio svedese Nils Oscar, di cui mi erano stati annunciati dei cambiamenti nella luppolatura rispetto alla versione che avevo assaggiato. Se prima all'aroma mi aveva colpito di più la componente resinosa, ora è quella di frutta tropicale a risaltare in piena forza, insieme alla punta di miele che già avevo notato in precedenza; e questo connubio tra dolce e fruttato si protrae anche in bocca, fino ad un finale in cui l'amaro netto e intenso è controbilanciato da questa dolcezza che persiste. Pur giocata su sapori e aromi tutti intensi e diversi tra loro, rendendola una birra complessa, devo dire che il risultato finale mi è parso più equilibrato del precedente; dato che le componenti più dolci e quelle più amare si contrastano in una maniera che, a fine bevuta, appare armonica. Rimane ad ogni modo una birra che vuole stupire, e per gli amanti dei sapori (e gradazioni alcoliche) forti.

Un grazie a Vincenzo, Silvia, Alessandra, Simone, e tutto lo staff del Palagurmé per la piacevole e ben riuscita serata di inaugurazione, e i migliori auguri per l'avvio di questa esperienza pionieristica!

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