venerdì 9 gennaio 2015

La disfida delle birre di Natale

Date le feste in arrivo, non poteva mancare una serata dedicata alle birre di Natale: e l'occasione è arrivata il 22 dicembre, serata in cui alla Brasserie di Tricesimo si è tenuta la degustazione, giudizio e premiazione del primo concorso "Homebrewer Noel" organizzato dall'Associazione Homebrewers Fvg. Le birre in lizza erano soltanto sei, ma la cosa è stata probabilmente dovuta, più che alla scarsa volontà dei soci e degli organizzatori, alla giovinezza anagrafica dell'Associazione - poco più di un mese: fatti quattro conti sui tempi necessari alla maturazione della birra, di fatto soltanto chi avesse già avuto una cotta avviata a tale scopo prima della fondazione ha potuto partecipare. Poco male comunque: tenuto conto che il giudizio doveva tenersi in una sola serata nel giro di un paio d'ore, sei degustazioni erano più che sufficienti, grazie.


Ciascun socio, munito di regolamentare scheda di valutazione, ha così giudicato le birre dei compagni - e anche le proprie, nel caso dei concorrenti: un grande esercizio di onestà, dato che voglio credere siano stati corretti nel farlo. Essendo il genere "birra di Natale" definito solo in termini abbastanza generici - quali il grado alcolico elevato, lla presenza di spezie e il colore scuro - mi ha colpita la varietà del lavoro degli homebrewers: le sei birre presentate erano infatti molto diverse tra loro, segno che ciascuno aveva cercato il suo tocco di originalità. La prima, ad esempio, mi ha ricordato all'olfatto quasi un barley wine; mentre la terza presentava una luppolatura insolitamente pronunciata per una birra di questo genere, tanto da farmela sembrare quasi "fuori stile". Ad ogni modo, tutti lavori di buona qualità, senza difetti percepibili né sapori sbilanciati - rischio sempre presente quando si vuole sperimentare.

Alla fine, la giuria di è pronunciata: ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio è stato Luca Dalla Torre (nella foto) - già terzo classificato per la categoria delle Apa a Luppolando -, con la birra che ho trovato forse più rispondente all'idea canonica di "birra di Natale" - a conferma che il cassico non muore mai; secondo Davide Galiussi, che evidentemente è riuscito a stupire con i sapori forti - nominate una spezia, e non potete sbagliare: c'era; e terzo l'ormai noto Walter Cainero, primo classificato sia per le Ipa che per le Apa a Luppolando, nonché presidente dell'Associazione. Certo un concorso "interno" e quindi di dimensioni ridotte, ma che definirei ben riuscito soprattutto nell'intento di motivare i soci ad ulteriori iniziative future: se questa volta sono stati soltanto in sei ad osare, è verosimile che la prossima qualcun altro si unisca a loro, e che vengano apportati miglioramenti sotto il profilo organizzativo.

Un'ultima nota di merito va ai dolci preparati per la Brasserie dalla collaboratrice Sonia, serviti in abbinamento con le birre natalizie: una fetta di torta alle mele e cannella, una di pain d'épices - dagli originali aromi d'anice -, e una di gubana. Vabbè, si sa, quando si degusta e si giudica bisognerebbe evitare di accostare qualsiasi sapore che possa sovrapporsi a quello della birra: ma questa volta, credetemi, valeva davvero la pena di abbandonare i dogmi e abbandonarsi ad una fetta di queste bontà...

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