

La seconda novità è stata quella del Salgaro - beerfirm che si appoggia all'Acelum, e con progetti di partire con il proprio impianto quanto prima - che a Pordenone ha portato la blanche Notte Bianca. Se volete una blanche belga così come da manuale, con la speziatura sì presente ma non robusta, fresca e beverina nonostante la buona carica di cereale al palato e senza evidenti note di luppolo, questa è per voi: semplice e pulita, secca e attenuata al punto giusto per "pulire" la bocca. Devo dire che mi ha positivamente colpita, per cui non posso che esprimere fiducia per il momento in cui il Salgaro dovesse iniziare a camminare con le sue gambe.
Novità in toto era invece per me il Birrificio Lariano di Sirone (LC), presnete con il Drunken Duck come distributore: ho provato la la kolsch Michetta, con l'aggiunta del 10% di pane secco. Una luppolatura delicata e floreale, un corpo morbido e fresco e un finale pulito.
Sempre con piacere ho poi rivisto la Brasseria Alpina, che a Pordenone ha portato la sua ultima nata Uvernada: una birra invernale, ispirata alle birre natalizie belghe. Aromi di fragola e rosa canina, sapori di caramello e frutta secca, con una nota finale di amaro data dell'erba alpina tanaceto volgare: si conferma quindi la linea dell'utilizzo delle erbe delle valli in cui si trova il Birrificio, già esplorata in diverse loro birre - dalla Berla Nera alla Genepy -, a mo' di reinterpretazione locale dello storico gruit fiammingo (una miscela di erbe usata a scopo amaricante e di conservazione prima dell'introduzione del luppolo).
Novità anche in casa de L'Inconsueto: nella fattispecie la Piccadilly Bitter - luppolatura delicata, sui toni resinosi, e intenso amaro finale - e la birra natalizia, che personalmente ho trovato un po' fuori dai canoni dello stile dato il corpo relativamente poco robusto - anche il grado alcolico è più basso della media dello stile, 7 gradi - e gli intensi profumi di anice.
Spostandomi invece in quel di Croce di Malto ho provato la Rus, la nuova bitter con riso Ermes - sulla scia del felice risultato ottenuto con il riso Venere nel caso della Piedi Neri - : semplice, fresca e beverina, alla dolcezza del cereale nel corpo contrappone un finale di un amaro secco e pulito.
Tra i presenti c'era anche Opperbacco, ma su suggerimento del buon Damiano ho assaggiato la birra "ospite" dello stand, la Fucking beer del birrificio spagnolo La Pirata: una lager chiara a cui è stato aggiunto caffè. Ammetto la mia perplessità dato l'insolito contrasto tra la base di cereale, la luppolatura acre e l'amaro esotico del caffè, che ho trovato un po' cozzare; resta comunque una birra senza difetti oggettivi, per quanto a livello di gusti personali l'abbinamento non mi sia apparso riuscitissimo.
Una parola poi per Diciottozerouno - sì, come la foto testimonia sono stata accolta dal consueto cabaret dietro al banco - che pur non avendo portato birre nuove ha comunque apportato degli aggiustamenti a quelle già in lista: in particolare è da segnalare la dark strong ale Granata, a cui il luppolo Nelson Sauvin dà la sua caratteristica nota di uva spina che si sposa in maniera peculiare con la robusta (e dolce) base maltata, e la saison Ocra, in cui alcuni "aggiustamenti" sul fronte del lievito hanno portato ad una speziatura ancora più intensa all'aroma. Un birrificio che pare avere una costante tensione a migliorare insomma, dato che ogni volta trovo qualche piccola ricalibratura, pur senza andare a stravolgere la ricetta originale.
Chiudo qui, anche se molto altro da dire ci sarebbe; a cominciare dal Birrificio di Cagliari con la sua affumicata Mutta Affumiada, che pur non essendo nuova ha colpita una volta di più per la sua morbidezza ed equilibrio. Un grazie poi anche a Sognandobirra, Zahre, Weiherer Bier, Birradamare, La Buttiga, e tutto il resto dell'allegra (e di qualità) compagnia. Non mi resta che attendere il prossimo weekend con altri venti birrifici: alcuni tra questi mi hanno già anticipato delle novità, per cui rimanete sintonizzati....
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