giovedì 22 settembre 2016

Antica...anzi "nuova" Contea

Ieri sono finalmente stata, dopo qualche tempo dall'apertura, a visitare la nuova sede del birrificio Antica Contea a Gorizia. Così come l'inizio della nuova avventura è avvenuto "in sordina", senza inaugurazioni ufficiali né cerimonie di taglio del nastro con brindisi annesso, così i rinnovati spazi del birrificio rimangono piuttosto defilati: se volete arrivarci il consiglio è quello di munirvi di navigatore, e scandagliare attentamente i civici della via per beccare il portone giusto. Per ora, dicono però i birrai, va bene così: un passo alla volta, partiamo lentamente, e poi si vedrà.


In effetti, la prima cosa che colpisce è che si tratta sì di un singolo passo avanti, ma che ha le potenzialità per generarne molti altri. All'ingresso ad accogliere i visitatori è una piccola tap room in stile inglese, in cui fanno bella mostra di sé - oltre alle sei spine - descrizioni dettagliati delle birre a disposizione sulle pareti - così da fare cultura, oltre che offire semplicemente da bere. "Presto arriverà anche la moquette" - assicura Andrea, uno dei birrai "così saremo davvero britannici in tutto e per tutto". Lo spazio è per il momento modesto, ma basta varcare la porta posta dietro il banco per capire che se c'è una cosa che non manca sono i metri quadrati: al di là di quelle pareti si apre infatti un'altra stanza e un capannone molto vasto che, nelle intenzioni dei birrai, può in futuro aprirsi all'ampliamento dello spazio degustazione - soprattutto nella stagione fredda, quando non sarà più possibile tenere i tavolini all'aperto che al momento sono i più gettonati.


Cuore del capannone è però, naturalmente, il nuovo impianto: che, con i suoi 10 ettolitri, cotituisce un notevole salto dal precedente di appena 250 litri. Anche il parco fermentatori è stato rinforzato, con una capacità totale di 80 hl; e, dati gli ampi spazi disponibili, in futuro potrebbero aggiungersene altri. L'intenzione è quella, con una crescita ben pianificata, di arrivare nel giro di un paio d'anni a produrre 1000 hl annui - grosso modo il quadruplo della produzione attuale, forti anche del fatto di avere due collaboratori in aggiunta ai birrai Andrea e Costantino: un obiettivo ambizioso, in cui però i nostri sembrano aver calcolato con giudizio i passi da fare - compresi quelli per guardare anche all'estero, e a proposito dei quali promettono che ci saranno presto notizie. Del resto, se l'ordine delle cose è l'ordine delle idee, le premesse sono buone: accanto alla sala cottura troneggia appesa al muro una grande lavagna, in cui sono segnate per ciascuna cotta data, ora esatta di ciascuna azione intrapresa - se vi interessa, la prima cotta di Dama Bianca è iniziata alla 5.45: qui non si dorme, né sugli allori né sui letti - e tutti gli altri dettagli rilevanti. C'è da tener conto infine che dal primo gennaio Antica Contea diventerà ufficialmente birrificio agricolo: già sono stati avviati gli accordi per la coltivazione nelle campagne della zona e per la maltazione al Cobi.


La visita non poteva che concludersi con una birra, nella fattispecie la summer ale Pseudo Snowy, una monomalto Vienna e monoluppolo Palisade, con una luppolatura più delicata su toni tra il floreale e il fruttato. Se la volta scorsa avevo notato delle note di cereale che mi avevano ricordato il frumento, questa volta direi di no; confermo comunque che tiene insieme una struttura "leggera" ma non esile - il cereale è comunque presente, per quanto la dolcezza del Vienna non sia evidente - ad un'ottima bevibilità, con un finale fresco, secco e pulito senza lunghe persistenze.

Che altro dire? I migliori auguri per il futuro agli amici di Antica Contea...

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