All'esterno ad accogliere i visitatori c'è un gazebo ispirato all'Osteria senz'oste, idea nata nel valdobbiadenese, in cui è possibile servirsi direttamente dal frigorifero lasciando il relativo importo in una cassetta - tutto è già scontrinato, non c'è spazio per i dubbi sull'importo. Un rischio d'impresa e una fiducia nei clienti che pare comunque essere stato premiato dato che, a quanto mi ha riferito Chiara stessa, gli episodi "spiacevoli" - definiamoli così - sono stati pochi, e il giro di persone che in tutta onestà approfitta di questa opportunità è buono.
Lo spazio degustazione interno è allestito con gusto, nonché con bottiglie della casa - c'è anche la versione da due litri, vuoto a rendere, anzi a ri-riempire - e gelatine alla birra e prodotti da forno realizzati da una pasticceria del luogo. L'attenzione ai prodotti locali è uno dei fili conduttori che si colgono durante la visita, e non solo perché la birra è prodotta con l'acqua della sorgente vicina.
Chiara ci ha infatti fatto assaggiare una selezione di ciò che lo spazio degustazione offre per accompagnare le birre, e devo dire che per gli appassionati di formaggi e salumi "veraci" non mancano le opzioni interessanti. Il tagliere che vedete nella foto comprende la caciotta di un'azienda agricola locale, due tipi di robiola - una di latte vaccino e una di capra - affinate nella cantina di Chiara, formaggio Macagn - una tipicità locale presidio Slow Food -, una bresaola e uno spallaccio di maiale al pepe, salame e pancetta. Il tutto degustabile sia da solo che infilato secondo diversi abbinamenti nelle miacce (che vedete nella foto sotto), sorta di piadine sottilissime e non lievitate (di cui esiste anche la versione dolce).

La giornata si è conclusa, giusto per la cronaca, al ristorante La Barrique di Guardabosone - dove ho provato (e apprezzato) per la prima volta la Bagna Cauda, tipico piatto piemontese, insieme ad un tortino di peperoni - che tiene anche le birre Jeb: abbiamo così anche avuto modo di vedere un "sistema valle" che, dal birrificio al B&B, funziona in maniera coordinata per accogliere i visitatori. E qui aggiungo un'ultima nota di ringraziamento a Chiara per l'ottima accoglienza e ospitalità, che ha decisamente scaldato l'anima (e il corpo, viste le temperature non propriamente miti) dopo il lungo viaggio fino a lì.
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