Tra gli homebrewers
partecipanti c'era stata parecchia attesa: e finalmente lunedì 30
novembre al Samarcanda di Plaino si sono tenute le premiazioni del
concorso Luppolando, quest'anno alla seconda edizione. Per la seconda
volta ho avuto l'onore di far parte della giuria insieme al prof.
Buiatti dell'università di Udine, e ai suoi collaboratori Paolo
Passaghe e Stefano Bertoli: un'occasione sempre buona per imparare e
confrontarsi, per quanto il più delle volte ci sia stata omogeneità
nei giudizi e nei commenti fatti sulle birre valutate. Come spesso
accade tra gli homebrewers, c'è stata una buona dose di sperimentazione: cosa magari delicata nel caso di un concorso, ma
comunque un tratto distintivo di questo movimento di cui tenere conto
anche nel giudicare.
Erano 23 le birre in
concorso, e diversamente dello scorso anno non sono state le Ipa a
farla da padrone: più gettonate di tutte sono state le Apa, a
conferma del fatto che anche tra gli homebrewers le luppolature
audaci stanno perdendo il loro fascino a favore di toni più sobri.
Per il resto i concorrenti hanno spaziato dalle English Pale Ale,
alle Tripel, alle Porter, alle Belgian Ale, alle birre di frumento
nelle loro varie declinazioni.
Soltanto per le Apa
è stato stilato un podio, mentre negli altri casi si è preferito
ricorrere a menzioni in assenza o di un numero congruo di birre in
concorso, o di almeno tre birre giudicate meritevoli di un
riconoscimento. La medaglia di bronzo per le Apa è quindi andata a
Dario Gerdol, quella d'argento ad Andrea Fracas e Michele Sambo –
purtroppo ammalato, ma sono certa che il socio ha bevuto anche alla
sua salute – e la medaglia d'oro a Fabrizio Gonano (nella foto). Presenti in
forze quindi sia Accademia delle Birre che l'Associazione Homebrewers
Fvg, che si dimostrano serbatoi di talenti nel mondo
dell'homebrewing.
Stessa cosa può
dirsi per un altro sia accademico che associato, Luca Dalla Torre (nella foto),
che ai già numerosi riconoscimenti aggiunge la medaglia d'oro per la
sua English Pale Ale; così come altro accademico e associato è
Emiliano Santi, che ha ottenuto la menzione per la sua American
Wheat.
Un'altra menzione
anche per Andrea Fracas (nella foto) e Michele Sambo con la seconda birra che
hanno portato al concorso, una black ipa – Cascadian dark ale, per
la precisione ; e infine per Francesco Sordetti, che si è distinto
per la sua Belgian Strong Dark Ale – uno stile meno diffuso tra gli
homebrewers ma al quale, ha raccontato, si è appassionato proprio al
Samarcanda con i consigli di Beppe.
Chiusa anche la
seconda edizione, dunque, non resta che attendere la terza: per la
quale Beppe ha già anticipato diverse novità, per cui l'invito agli
homebrewers è a rimanere sintonizzati...
Grazie a Giuseppe Burello per le fotografie.
Grazie a Giuseppe Burello per le fotografie.
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