Sempre di Antica Contea ho riprovato la Rinnegata - chi non sapesse di che cosa sto parlando riveda questo post -, questa volta però alla spina e maturata in botti di rovere anziché di ciliegio. Ad essere onesta, trovo che renda molto meglio spillata da cask - e quindi senza gasatura - e con il "ricarico" di sapori e aromi dato dal ciliegio; ma anche così si difende bene, soprattutto se si ha la pazienza di scaldarla un po' così che liberi al meglio i profumi di amarena e cioccolato.
Una novità per me era invece la Vingraf, una ale brettata a cui è stato aggiunto mosto di sauvignon di un'azienda agricola locale dopo la fermentazione primaria. Partita come ambrata, ha assicurato Costantino, "ora il brett s'è mangiato anche il colore", ormai dorato - come la foto testimonia. All'olfatto risaltano gli aromi tra il dolce e l'acido del vino, che si combinano poi armoniosamente al palato insieme alle note liquorose; per chiudere con una punta di acido tipico del genere - è notizia recente infatti che è stato codificato lo stile "Italian Grape Ale", birra italiana ad alta fermentazione all'uva. Vi risparmio i vari commenti del tono "W la IGA".
Da ultimo, pur piangendomi il cuore per la Hybrida Rubra di Paolo Erne al mosto di Terrano, dovendo scegliere - perché ormai era tardi...- non ho potuto andarmene senza riprovare IL barley wine, ossia la sua Godzilla: un nome un programma, trattandosi di un triplo mash - in altre parole, tre infusioni successive nello stesso liquido, che portano ad un totale di 18 gradi alcolici - a cui è stata aggiunta, tra le innumerevoli altre cose, una generosa quantità di uvetta sultanina. Dopo due anni di maturazione in botte, il bilanciamento del dolce è giunto ad un punto ottimale: se l'uvetta e i profumi quasi da sherry risaltano soprattutto all'olfatto, in bocca oserei definirli vellutati, per chiudere con un tocco tra malto e caramello che non lascia la bocca impastata.
Ultima nota va "alla casa", ossia alla cucina del Mastro Birraio: assai simpatico il format del "San Bernardo", ossia della ragazza con botticella appesa al collo a mo' di salvadanaio, dove infilare le monetine per procacciarsi il contenuto del vassoio che aveva in mano. E che contenuto: polpette di patate e salumi, tempura di orata e di tonno, cotti a dovere senza risultare pesanti - e chi mi conosce sa quanto io sia severa sul fritto. Insomma, che dire: buon cibo e ottima birra in piacevole compagnia, per una serata da ricordare.
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