Il gelato alla birra non è una novità: diversi birrifici, gelaterie, fiere e manifestazioni di settore da tempo lo propongono e in diverse varianti, da quelle più semplici fatte con una birra "qualsiasi" - passatemi il termine -, a quelle più ricercate, come il gelato alla Seducente (una american ale) di Birra Camerini, o quelli che saranno proposti all'Expo della Birra Artigianale di Monastier il prossimo ottobre. A Udine, però, non mi era mai capitato di trovarlo: così non ho potuto resistere alla curiosità quando ho visto un tipico carretto dei gelati a Spirito di Birra, la manifestazione a cui ero stata qui a Udine il mese scorso (e che mi ha destato qualche perplessità, che si fosse perso il post clicchi qui). Come del resto è accaduto in tutti gli altri stand, però, la gentile ragazza che mi ha fatto assaggiare il gelato non è stata in grado di dirmi nulla di più: così - meglio tardi che mai, lo so - sono andata ad informarmi direttamente dal "mastro gelataio", Mario Zanitti della gelateria Gusto Antico, a pochi passi da casa mia.
C'è da dire, innanzitutto, che la gelateria in questione non è una gelateria qualunque: aderisce infatti al progetto "Artisti del gelato", una rete promossa da Agrimontana, che richiede agli aderenti dei precisi standard negli ingredienti utilizzati - in questo caso latte rigorosamente di pezzata rossa friulana, solo frutti di stagione e comunque prodotti naturali. Misure certo osservate sempre più spesso dalle gelaterie artigianali, ma che in questo caso vengono garantite dalla rete come marchio di qualità. Per cui nell'assaggiare sono andata fiduciosa, anche perché avevo già avuto modo di testare le creazioni di Mario rimanendone soddisfatta.
Che avesse usato una birra bionda, era intuibile sinb dalla prima cucchiaiata; il nostro gelataio ha però salvaguardato il "segreto industriale" - "Mica posso sbandierare la ricetta..."-, dicendo soltanto che si tratta di una bionda tedesca su base "ibrida" tra crema e sorbetto. Va bene, non me la prendo, capisco, anch'io probabilmente farei lo stesso. Coerentemente con il fatto che sia stata usata una birra di questo genere, il sapore non è particolarmente forte: "Ne ho usato un litro e mezzo per quattro kg di gelato, non si ubriacherebbe nemmeno un bambino" ha scherzato Mario. In effetti l'alcool non era percepibile, per quanto un leggero pizzicorino sulla lingua ci fosse.
Gusto Antico ha offerto questo gusto anche in negozio per tutta la durata della manifestazione e per alcuni giorni al seguito; "Ma poi l'ho tolto - ha spiegato Mario - perché, per quanto di curiosi che l'hanno provato ce ne siano stati parecchi, la gente alla fin fine vuole sempre la nocciola". I gusti classici, insomma, che non tramontano mai. In effetti, devo dire che mi trovo d'accordo: non l'avrei provato se non per curiosità, semplicemente perché, per quanto fosse buono, se ho voglia di una birra bevo una birra, e se ho voglia di un gelato mangio un gelato. Insomma, se passate da lì vi consiglierei piuttosto di provare i gusti di stagione, per apprezzare al meglio il lavoro del gelataio.
Ad ogni modo, una cosa la devo ammettere: dato che la curiosità comunque ormai è suscitata, attendo di provare i gelati dell'Expo di Monastier...
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