mercoledì 30 aprile 2014

Mastro birraio, parte settima: vieni a mangiare in Puglia

Come già avrete capito dal post precedente, era ormai giunta l'ora - per dirla alla veneta - di "sugar su", asciugare l'alcol mangiando qualcosa: e meno male che non mancavano nemmeno gli stand di prodotti enogastronomici. Non vi tedierò con l'excursus, anche perché dopotutto è di birra che parlo in questo blog; ma concedetemi la (consueta, ormai) deviazione fuori tema, quantomeno per le scoperte più interessanti: tra queste lo stand "Puglia e i suoi sapori", che esponeva - come dice il nome stesso - prodotti tipici del tacco d'Italia, dove mi ha accolta il buon Vito Ranaldo insieme al socio Gino Scalise.

Nominate una specialità della zona - per la precisione Marina di Ginosa, in provincia di Taranto -, e fidatevi che c'era: dalle focacce, ai taralli, ai formaggi. Vito ha iniziato illustrandomi le focacce, rigorosamente di farina di grano duro, "che si conserva morbida per diversi giorni": le combinazioni per la farcitura sono innumerevoli, dal pomodorino, alla cipolla, alle olive. Ancor più curiosi i taralli, non solo per i gusti insoliti - come cime di rapa e mandorle -, ma anche per la forma: ho scoperto infatti che non esistono solo quelli rotondi, ma anche quelli a treccia. Guarda te, non si finisce mai di imparare.

Vito mi ha però illustrato soprattutto il capitolo formaggi, altro punto di forza dell'azienda: ottime le ricotte, particolarmente delicate, e i caprini, soprattutto le caciotte; ma il bello è arrivato alla fine, con una mozzarella che - a detta di Vito - "Non ne hai mai assaggiata una così": beh, in effetti aveva ragione lui. Onore al merito perché, pur nella semplicità senza andare a lanciarsi in prodotti troppo ricercati, Vito e Gino fanno davvero un buon lavoro.

A questo punto, mancava solo il dessert: ad incuriosirmi è stata la crepe allo yogurt, opera dell'azienda Yoggy, che grazie ad una lastra di marmo mantenuta alla temperatura di -30 gradi riesce a far solidificare lo yogurt dandovi la forma di un disco da cui ricavare una crepe. Naturalmente, da farcire a piacere: con cioccolato, granella di nocciole, frutti i bosco, e chi più ne ha più ne metta. Indubbiamente un'idea golosa e originale che non conoscevo, ma con un'unica avvertenza da osservare: mangiate piano se non volete che poi la digestione vi chieda il conto di questo vezzo, è davvero gelida....



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