
Insieme a Gigante ho poi assaggiato una delle novità, la apa: ben percepibile ma non eccessivamente spinto il Citra all'aroma, corpo anche qui snello con qualche nota tostata e di biscotto, e chiusura di un amaro resinoso ben persistente per quanto non particolarmente intenso. Una apa in stile, equilibrata tra la componente agrumata del luppolo e quella tra il tostato e il caramellato del malto.
Naturalmente non ho mancato una sosta allo stand dell'Associazione artigiani birrai Fvg, dove ho fatto conoscenza - tra le tante - con una delle birre del triestino birrificio Cavana - la Sania, una ale chiara alla curcuma in cui la spezia, pur rimanendo morbida, è presente in maniera molto decisa - e con la Super Nova di Galassia, American Ipa pensata come "sorella maggiore" della loro Nova. Profumi di pompelmo, agrumi e frutta gialla in generale ben notevoli - da segnalare di dry hopping di mosaic, galaxy ed ekuanot -, corpo scorrevole in cui si coglie comunque il caramello al di sotto dei toni agrumati che persistono anche in bocca, e taglio finale di un amaro netto e resinoso che persiste pur senza essere invasivo. Buona evoluzione della sorella minore, forse da controbilanciare con un corpo leggermente più biscottato, ma nel complesso assai gradevole e beverina nonostante e 6 gradi alcolici.
Vedendo i due stand - Asprom e Associazione artigiani birrai - così vicini, non ha potuto non imporsi qualche riflessione. La rete che riunisce un'ottantina di produttori d'orzo ha infatti gettato un nuovo "sassolino" in quanto alla produzione di birra in Fvg. Alcuni di questi restisti - pochi, per la verità - sono anche birrifici agricoli, ma perlopiù la rete vende a Peroni e Castello che utilizzano poi il malto per alcune specifiche produzioni di impronta regionale - non propriamente delle crafty, in quanto si parla ad esempio del rilanciato marchio Dormisch, comunque legato alla storia dell'industria birraria. Presentando la propria birra agricola, Asprom si è lanciata in un mercato che, a mio avviso, si sovrappone solo parzialmente a quello dei birrifici artigianali: perché l'appassionato di microbirrifici continuerà a cercare i microbirrifici - dato che il suo interesse sta nell'arte dello specifico birraio prima che nella produzione locale delle materie prime -, mentre chi invece cerca una birra dalle connotazioni territoriali e diversa da quella industriale potrà cercare anche la Centpercent Furlane. Un pubblico di estimatori di produzioni locali, dunque, prima che di cultori di arte brassicola in senso stretto - per quanto ciò non escluda che i cultori di arte brassicola possano anche ricercare prodotti locali, naturalmente. Su questo punto però non possiamo domenticare che diversi birrifici artigianali sono anche agribirrifici, producendo da sé l'orzo e altre materie prime: e si crea dunque qui un'ulteriore sovrapposizione tra i due soggetti - argomento che senz'altro merita più approfondita riflessione, e quindi in un altro post.
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