Scoperta che ho fatto qualche sera fa al Caffè Al Portello - di cui avevo già scritto in questo post -, quando ho deciso di lasciar fare al buon Luca nel scegliere la birra per quella sera. Preannunciandomi che "questa è speciale", mi ha messo davanti una Ipa della Theresianer: ed ho così scoperto, leggendo l'etichetta, che il noto marchio si è spostato più ad ovest. Poco male, mi sono detta, l'importante è che la birra sia buona.
In effetti, di una cosa devo dare atto a Luca: speciale è speciale, in quanto l'ho trovata diversa da altre Ipa. Sin dall'aroma si nota che la luppolatura è parecchio più intensa della media, con qualche leggera nota di spezie e di agrumi. Anche il gusto non delude le anticipazioni: il corpo è ben robusto e amaro, ma senza lasciare poi - scusate la ripetizione - l'amaro in bocca, perché pur essendo ben persistente tende a smorzarsi lasciando un sentore di "pulito".Chiaramente a questo punto si apriva la questione dell'abbinamento, anche se le birre dal gusto così intenso a volte stanno quasi meglio da sole - della serie, non roviniamoci il gusto. Sicuramente qualcosa di salato - non a caso Luca ci aveva messo davanti delle noccioline -: più di tutto, abbiamo concluso, potrebbe andarci insieme un formaggio ben stagionato, per quanto la scehda di degustaizone suggerisse anche salumi piccanti e pesce. Ottima, comunque, anche da sola, non c'è che dire.
Un'ultima nota per la scheda di degustazione allegata alla bottiglia: la curiosità è che comprende anche una descrizione in 5 passaggi successivi, con tanto di fotografie, di come riempire il bicchiere nel modo giusto - partire inclinandolo a 30° per poi riportarlo lentamente in verticale finché si riempie per 3/4, aspettare che si compatti la schiuma e poi finire l'opera - in modo da valorizzare al meglio questa Ipa. Della serie, se sbagliate qualcosa e la birra vi delude, non potevate dire che non ve l'avevamo detto.

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