Il posto è arredato in maniera senz'altro consona ad una birreria: le pareti sono letteralmente tappezzate di poster, foto, bandierine e chi più ne ha più ne metta dei marchi più o meno conosciuti. Il pezzo forte è però il listino: non a caso il simpatico proprietario ci ha detto "Vi lascio un elenco telefonico", ad indicarne lo spessore. E in effetti siamo rimasti parecchio disorientati, tanto che la povera cameriera è dovuta tornare più volte a prendere l'ordine: tra birre alla spina e in bottiglia se ne contano infatti più di 150 tipi, per cui la scelta è stata piuttosto laboriosa.
Meno male che ci è venuto in soccorso appunto il titolare, che con fare esperto ci ha consigliati.Veramente io una mezza idea ce l'avevo già: per colpa o merito dell'amico Gino di Foglie d'erba mi sono appassionata alle birre con poco zucchero, più facilmente "assimilabili" e dal gusto che trovo più "genuino" perché permette di apprezzare meglio i sapori - qualunque essi siano. Così, quando il mio sguardo è caduto sulle Caulier - una casa belga che pubblicizza birre "senza zucchero per natura" -, non ho potuto reisstere alla curiosità. Rimaneva solo da scegliere quale: giusto per andare sul sicuro rispetto alle mie preferenze consolidate ho optato per la bruna, nonostante i 6,8 gradi a stomaco vuoto mi lasciassero un po' perplessa. Devo dire che è valsa la pena aver osato: non ho ricordi di aver provato birre dal malto così intenso - prevedibile, direte voi -, con tutta la rosa dal caramello al tostato in sequenza. Curioso come tenda, partendo dal dolce, a virare in una seire di sfumature verso l'amaro, fino a lasciare un retrogusto che di zuccherino non ha proprio nulla: per palati forti, ma da provare.

Chiaramente, a quel punto urgeva tamponare l'alcol prima di rimettersi alla guida: così ci siamo dati alla lista di toast, panini e piadine che in quanto a lunghezza non ha molto da invidiare a quella delle birre - altra particolarità del King's Arm, nel caso in cui siate appassionati di questi sfizi e soprattutto delle innumerevoli salse di ogni genere di cui sono guarniti. Il migliore ricordo della serata rimane comunque la dotta dissertazione birraria del titolare: come sempre, apprezzi di più se sai cosa bevi, e se lo fai in buona compagnia...
Nessun commento:
Posta un commento